A conclusione della sua vita Papa Benedetto XVI, venuto a mancare il 31 dicembre 2022, ha acconsentito a raccogliere in un saggio le sue ultime riflessioni su alcuni temi fondamentali della religione cristiana. Il saggio sarà pubblicato da Mondadori con il titolo Che cos’è il Cristianesimo. Quasi un testamento spirituale e arriverà in libreria venerdì 20 gennaio. Il libro contiene alcuni saggi inediti e i testi scritti dal Papa Emerito durante la sua permanenza nel Monastero Mater Ecclesiae in Vaticano, dove dal 2013 – l’anno della rinuncia al ministero petrino – condusse una vita dedita alla preghiera e allo studio, ispirata al modello del suo amato maestro sant’Agostino. Tra i molti temi presenti ritroviamo alcuni capisaldi del suo pensiero: l’importanza delle radici del cristianesimo, il dialogo tra le religioni, il rapporto tra cristiani ed ebrei. A questi argomenti se ne affiancano altri meno noti che mettono in luce la grande umanità di Papa Benedetto XVI come, ad esempio, il suo grande amore per la natura e il forte legame con l’Italia, dove l’Emerito Papa ha trascorso gran parte della sua esistenza pur senza scordare l’amore per la sua terra di origine. Come recita il sottotitolo, il volume è quasi un testamento spirituale, dettato dalla sapienza del cuore di un maestro sempre rispettoso della fede dei semplici ma anche pronto al dialogo con gli uomini di buona volontà che ai credenti chiedono ragione della loro fede.
Al di là del nuovo saggio edito da Mondadori, il testamento spirituale di Papa Benedetto XVI, è stato diffuso dalla Sala Stampa del Vaticano: «Ringrazio prima di ogni altro Dio stesso, il dispensatore di ogni buon dono, che mi ha donato la vita e mi ha guidato attraverso vari momenti di confusione; rialzandomi sempre ogni volta che incominciavo a scivolare e donandomi sempre di nuovo la luce del suo volto. Retrospettivamente vedo e capisco che anche i tratti bui e faticosi di questo cammino sono stati per la mia salvezza e che proprio in essi Egli mi ha guidato bene. […] Prego affinché la nostra terra resti una terra di fede e vi prego, cari compatrioti: non lasciatevi distogliere dalla fede. E finalmente ringrazio Dio per tutto il bello che ho potuto sperimentare in tutte le tappe del mio cammino, specialmente però a Roma e in Italia che è diventata la mia seconda patria. A tutti quelli a cui abbia in qualche modo fatto torto, chiedo di cuore perdono». Un legame affettivo, quello con l’Italia, confermato anche dalle sue ultime parole. «Benedetto XVI – racconta il suo segretario, il vescovo Georg Gänswein – con un filo di voce, ma in modo ben distinguibile, ha detto, in italiano: “Signore ti amo!“. Io in quel momento non c’ero, ma l’infermiere me l’ha raccontato poco dopo. Sono state le sue ultime parole comprensibili, perché successivamente non è stato più in grado di esprimersi».
Il pontificato inedito di un gigante della teologia divenuto Papa viene raccontato in Ratzinger. Il Papa sceso dal trono (Rubbettino) del vaticanista Giacomo Galeazzi, in uscita nei prossimi giorni. L’autore qui analizza il “mistero Ratzinger” a partire dall’originalità del suo percorso tra accademia, Concilio e Chiesa tedesca fino alla clamorosa abdicazione che ne ha fatto l’unico pontefice in duemila anni ad essersi dimesso adducendo una causa naturale come il venir meno delle forze per il procedere dell’età. Con la morte di Joseph Ratzinger si è chiusa una stagione senza precedenti in due millenni di storia cristiana: quella di un pontificato regnante e di un pontificato emerito. In una delle loro ultime conversazioni, Peter Seewald, il suo intervistatore e amico, bavarese come lui, chiese a Benedetto XVI: «Lei è la fine del vecchio o l’inizio del nuovo?». La risposta fu una rasoiata: «L’una e l’altro».
Il 25 gennaio arriva in libreria anche Ratzinger la scelta. Non sono scappato (Edizioni San Paolo) del vaticanista Orazio La Rocca, con la prefazione del suo storico segretario, Georg Gänswein, in cui vengono ripercorsi e documentati i momenti salienti di questi dieci anni da Papa Emerito, dai primissimi giorni fino alla dolorosa vicenda che ha visto Ratzinger accusato di aver coperto un prete pedofilo quando era arcivescovo di Monaco e Frisinga. Dalle tantissime testimonianze riportate nel volume appare chiaro come il pontificato di Benedetto XVI, al suo inizio e alla sua conclusione, sia stato una scelta di Dio alla quale egli per due volte ha ubbidito docilmente. «È affascinante anche per me leggere e sfogliare questo libro, uscito dalla penna di un giornalista appassionato, con il quale il lettore cerca di avvicinarsi al Papa venuto dalla Germania con sempre nuove prospettive, per indagare sull’incomprensibile “scelta”», dichiara Mons. Georg Gänswein.