Letteratura

Il Vangelo apocrifo di Gabriele D’Annunzio

Giovedì 22 novembre 2018 alle ore 20.30 si terrà alla Biblioteca Salita dei Frati a Lugano il terzo appuntamento del ciclo di letture bibliche su Bibbia, letteratura e filosofia. Relatore sarà Pietro Gibellini, che parlerà sul tema Il Vangelo apocrifo di Gabriele D’Annunzio. Introduzione di Fernando Lepori.

In un volume delle sue Prose di ricerca, intitolato Il venturiero senza ventura (1924), Gabriele D’Annunzio inserì alcuni pezzi in cui si cimenta con la materia cristiana. A un’ampia fantasia in cui immagina addirittura di dialogare con Gesù (Il vangelo secondo l’avversario), lo scrittore fece seguire la libera riscrittura di tre parabole evangeliche, tratte rispettivamente da Luca 15, 11-32 (La parabola del figliol prodigo), da Luca 16, 19-31 (La parabola dell’uomo ricco e del povero Lazaro) e da Matteo 25, 1-13 (La parabola delle vergini fatue e delle vergini prudenti). Qual è lo spirito dell’approccio dannunziano al Nuovo Testamento? Si tratta di una con-testazione spinta al limite della dissacrazione e del dileggio? Mira a un serio confronto di idee o si risolve in pura emulazione stilistica? La questione, su cui la pur straripante critica dannunziana ha finora sorvolato, sarà oggetto della conversazione.

Il relatore

Pietro Gibellini, già professore ordinario di Letteratura italiana all’Università Ca’ Foscari di Venezia, dirige l’Edizione nazionale delle opere di Gabriele D’Annunzio, nonché varie collane e riviste. Filologo e interprete di testi, ha studiato soprattutto la letteratura dal Sette al Novecento, con studi e commenti sulla linea lombarda da Parini a Gadda, Manzoni, Belli, la poesia in dialetto, i contemporanei e soprattutto l’opera di D’Annunzio. Segue da molti anni la letteratura svizzero-italiana e collabora al «Corriere del Ticino». Ha diretto per l’editrice Morcelliana due cospicue opere collettive: Il mito nella letteratura italiana e La Bibbia nella letteratura italiana.

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