Ci sono parecchi punti interessanti nel film Timestalker di Alice Lowe, regista, sceneggiatrice e attrice protagonista perché ha ricostruito alcuni elementi indiziali, come la condizione della donna dal 1600 fino ad un tempo futuro. Anche se in molti punti e a tratti la realizzazione soffre di un certo disordine, impedendo una narrazione più strutturata, complessivamente è un’opera con cui confrontarsi e nella quale si ritrovano modi di vivere che sono riproducibili in molte epoche. È un viaggio piuttosto allegorico perché si compone di metafore, di simboli, uno in particolare, che ricorda uno tra i primi strumenti del piacere e dell’autoerotismo femminile, nato proprio agli inizi del Seicento e forse anche prima.
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