È una fortuna e insieme una bella notizia che i Pearl Jam, una delle più importanti intelligenti e talentuose rock band americane, abbiano deciso di uscire, domani, con l’undicesimo album della carriera intitolato Gigaton. Nessuna paura per le reazioni dei mercati, anzi, la volontà di esserci, comunque.
L’album è rabbioso, energico ma soprattutto ha voglia di reagire: diverse canzoni hanno testi che sembrano fatti per un presente che nessuno si aspettava, tanto meno la band quando le ha scritte. Il bassista Jeff Ament fa da portavoce: «Sono orgoglioso di queste canzoni. Ci siamo presi un po’ più di tempo per registrarle, ma ciò ci ha dato la forza di rischiare. In Dance of the Clairvoyants si è creata una tempesta perfetta fatta di sperimentazione e collaborazione. Eddie Vedder ha scritto dei versi meravigliosi, il tutto costruito attorno alla batteria di Matt Cameron. Per non parlare degli assoli di chitarra di Mike McReady e del lavoro di Stone Gossard. Abbiamo aperto nuove porte verso la creatività».
Ci sono ospiti come Brendan O’Brien (storico produttore del gruppo) che suona le tastiere in Quick Escape e Retrograde, mentre ai cori di Take The Long Way c’è Megan Crandall delle Lemolo. Josh Evans, il co-produttore e vero deus ex-machina, suona le tastiere in diverse tracce. Nei testi Vedder presenta Gigaton come un manifesto politico e anti-establishment. In Seven O’clock c’è un Toro Seduto/Trump nella sua versione peggiore, in Quick Escape si parla di lasciare il pianeta terra a causa del danno ambientale per andare su Marte. In Never Destination si cita Bob Honey, personaggio fittizio presente in una serie di libri scritti nel 2018 da Sean Penn, che come si sa, è un «antisistema» convinto.
Interessante che tutti i componenti del gruppo, eccetto Mike McCready, si siano occupati dei testi. Take The Long Way è di Matt Cameron, Alright di Jeff Ament e Buckle Up è di Stone Gossard. Dance of the Clairovoyants è l’unico scritto da tutti e cinque, ma non l’unico con una forte componente elettronica: in Quick Escape c’è un loop di batteria programmato da Jeff Ament che ha suonato le tastiere elettroniche su Alright. Da notare la copertina fotografata dal biologo marino Paul Nicklen, che mostra un ghiacciaio delle isole Svalbard che si scioglie. Nel booklet di Gigaton sono presenti link a sealegacy.org e only.one, due organizzazioni ambientaliste alle quali andranno percentuali dai proventi delle vendite. (LaStampa)