«Abbiamo bisogno di autori che denuncino soprusi e prevaricazioni, che svolgano opera di resistenza civile quando necessario, ben sapendo a quali rischi possono andar incontro. E abbiamo bisogno di editori che pubblichino e diffondano questi contenuti, individuando per essi formati innovativi». Così ha esordito Jürgen Boos, direttore della 71esima Fiera del Libro di Francoforte, in occasione della conferenza stampa di apertura svoltasi oggi nella suggestiva cornice dell’Agorà, un padiglione con struttura in legno e a forma di conchiglia situato nel cortile centrale del complesso fieristico. Boos, che dirige la più grande fiera mondiale dell’editoria dal 2005, ha sottolineato la volontà della Buchmesse di continuare ad essere il palcoscenico per eccellenza per far conoscere al pubblico internazionale autori ed editori minacciati nei propri paesi.
Gli ha fatto eco Heinrich Riethmüller, presidente uscente dell’associazione tedesca dei librai, organizzatrice della Fiera del Libro, che nel suo intervento ha osservato come «il settore dell’editoria sia ben consapevole dell’importante compito sociale da esso svolto. Gli editori desiderano stimolare dibattiti sulle questioni stringenti del nostro tempo: dalla globalizzazione e dalla digitalizzazione ai fenomeni migratori e alla protezione dell’ambiente, fino allo sviluppo delle nostre democrazie.» Riethmüller si è poi soffermato su aspetti più specifici relativi al mercato editoriale tedesco, osservando che, nei primi nove mesi del 2019, il fatturato delle vendite di libri, dopo diversi anni di contrazione, è cresciuto del 2.5%. Particolarmente rilevante è l’aumento del 9.6% del fatturato nei primi tre trimestri nel settore della saggistica, fenomeno riconducibile per Riethmüller «al fatto che molte persone sono alla ricerca di un orientamento e di informazioni attendibili per poter meglio comprendere gli sviluppi della società contemporanea. Editori e librerie forniscono risposte alle loro domande, svolgendo così un ruolo centrale nel processo di creazione di un’opinione».
Delle sfide attuali con cui è confrontata la protezione del copyright ha invece parlato Francis Gurry, direttore generale dell’Organizzazione mondiale per la proprietà intellettuale (WIPO, World Intellectual Property Organization), che ha evidenziato nel suo intervento come sia diventato urgente lanciare un dibattito internazionale su cosa debba consentito a software di intelligenza artificiale in grado di generare nuovi contenuti a partire da materiale coperto da copyright. Questi programmi sono infatti già utilizzati dalle grandi aziende informatiche mondiali, da Google ad Amazon, che, naturalmente, non si pongono il problema della protezione della proprietà intellettuale, «semplicemente perché, se una cosa è tecnicamente realizzabile, loro la realizzano».
Come ultima – e più attesa – ospite è intervenuta la scrittrice polacca Olga Tokarczuk, premio Nobel per la Letteratura 2018, che ha interrotto il suo tour letterario in Germania per intervenire alla conferenza stampa. «Credo – ha affermato – ad una letteratura che unisca le persone e per me i romanzi sono la forma più raffinata di comunicazione interpersonale». Incalzata dai giornalisti in merito all’esito delle recenti elezioni politiche in Polonia, Olga Tokarczuk ha detto di non essere entusiasta dei risultati, senza però spingersi fino a criticare apertamente l’operato dell’attuale governo polacco.
La 71esima Fiera del Libro di Francoforte sarà visitabile da mercoledì 16 ottobre a venerdì 18 ottobre dal pubblico specialistico, mentre nel prossimo fine settimana sarà aperta al grande pubblico. Dell’edizione di quest’anno ci occuperemo anche nel numero 43 del nostro Magazine, disponibile da sabato 19 ottobre.
Cleto Pescia