Cartelli all’entrata, palloncini, musica forte registrata, così accoglieva domenica dalle 10 l’inaugurazione del Parco Morosini “all’inglese”, adiacente a quello “all’italiana” con le siepi scolpite di Villa Negroni a Vezia. Mattinata autunnale, in parte nuvolosa, ma tiepida e graziata dalla pioggia. Entrando, tende e panche che aspettano la risottata e in un angolo un artista delle bolle di sapone che intrattiene già i bambini. È la presentazione al pubblico di questo pregiato spazio verde dopo il lungo restauro conservativo che ha riguardato gli edifici storici su questo terreno collocati tra alberi e prati e che ora spiccano nelle loro sobrie linearità. Ovunque, compreso il sacchetto gadget, i loghi degli sponsor di questa operazione costata mezzo milioni di franchi: le consociate Associazione italiana di Lugano per gli anziani e l’Associazione Ospedale italiano. In origine questo parco apparteneva alla Villa di cui porta il nome, Morosini, una delle più prestigiose residenze storiche del Ticino, eretta intorno alla metà del Settecento. La villa a seguito di vari passaggi ereditari divenne poi Villa Negroni, mentre il parco conservò il nome della famiglia Morosini alla quale si deve l’importanza storica dell’intero comparto.
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