Arte e scienza si (ri)incontrano al MASI. L’artista Julian Charrière e il glaciologo Felix Keller sono i protagonista della sesta conversazione del ciclo La Scienza a regola d’Arte che avrà luogo martedì 26 novembre. Nato dalla proficua collaborazione tra il Museo d’arte della Svizzera Italiana e la Fondazione IBSA per la ricerca scientifica, il ciclo fa dialogare creatività e ricerca scientifica con l’obiettivo di creare un confronto continuo tra le due discipline.
Dopo l’avvincente conversazione tenutasi la scorsa primavera tra l’artista italiano Andrea Galvani e il fisico delle particelle James Beacham, si torna a parlare di scienza, arte e cambiamenti climatici con Julian Charrière, tra gli artisti svizzeri più innovativi della sua generazione e Felix Keller, Professore al Politecnico di Zurigo e glaciologo, da anni attivo nella sensibilizzazione e ricerca contro lo scioglimento dei ghiacciai. Modera l’incontro Dehlia Hannah, ricercatrice e filosofa della scienza.
Julian Charrière si è imposto sulla scena dell’arte contemporanea come un esploratore moderno, noto per una ricerca artistica e concettuale che attraversa e combina varie discipline, dalla geologia all’archeologia, dalla fisica alla storia. Con un’attitudine simile, anche il Professor Felix Keller agisce nelle sue ricerche su un piano interdisciplinare, muovendosi tra geografia fisica e geografia umana e combinando scienza, sociologia e tecnica.
I due si confronteranno, nei loro rispettivi ambiti di ricerca, sulle conseguenze dovute ai cambiamenti climatici, soffermandosi in particolare su come questi hanno un impatto sulla geografia dei territori glaciali. La sensibilizzazione alla tematica che entrambi portano avanti attraverso lo sviluppo di processi complessi, non sempre necessariamente affini ai rispettivi campi di ricerca, è strettamente legata al loro vissuto esperienziale: Charrière e Keller sono ricercatori sul campo, tra i pochi ad aver visitato di persona i luoghi al centro delle loro ricerche: l’Artide, l’Antartide e alcuni ghiacciai svizzeri. Entrambi possono essere considerati “indagatori” dell’inestricabile legame tra ambiente e comportamento umano. Di queste località remote e inospitali, oggi simboli centrali dell’Antropocene, Keller e Charrière si fanno portavoce tramite iniziative pubbliche che diventano riflessioni di “urgenza”: l’uno attraverso i progetti dell’associazione GlaciersAlive, interventi concreti nati dagli studi accademici di preservazione geologica, l’altro con opere d’arte che spingono a riflettere sull’interdipendenza Uomo-Natura. Alla fine del talk il pubblico è invitato a visitare l’esposizione di Julian Charrière gratuitamente dove potrà vedere le ultime opere dell’artista e l’importante progetto che dà il titolo alla mostra, Towards No Earthly Pole, realizzato durante i difficoltosi viaggi nell’Artico e sui ghiacciai svizzeri.
A moderare il dialogo tra Charrière e Keller sarà Dehlia Hannah ricercatrice dell’Aaborg University di Copenhaghen specializzata in filosofia della sperimentazione scientifica e teoria estetica. Affine nelle sue ricerche e nelle pubblicazioni alle tematiche trattate da Charriére e Keller, Hannah è la moderatrice ideale per un dialogo tra discipline umanistiche e scientifiche, proprio grazie alla sua formazione ibrida e a una particolare attenzione alle tematiche ambientali, al centro anche della sua ultima pubblicazione A year without a winter, in cui rielabora gli immaginari contemporanei della crisi climatica e ne analizza la ricezione culturale del fenomeno.
Questo incontro permetterà al pubblico di affrontare da un nuovo punto di vista tematiche diventate negli ultimi anni sempre più urgenti: un approfondimento autentico, svolto nei loro rispettivi campi di azione da Charrière e Keller, i quali, lontani da qualsiasi interesse politico o economico, sfuggono alla banalizzazione e strumentalizzazione che sempre più caratterizzano negli ultimi anni il dibattito legato alle questioni climatiche.
La conversazione tra Julian Charrière e Felix Keller è il sesto appuntamento della rassegna La Scienza a regola d’Arte, che dal 2017 permette a Scienza e Arte di dialogare a pari livello, mostrando le affinità tra due campi solo apparentemente lontani, ma da sempre impegnati nella diffusione della cultura. Attraverso questa iniziativa il MASI e Fondazione IBSA estendono il proprio ambito di interesse e di approfondimento a temi apparentemente distanti dai loro mandati istituzionali, assecondando una realtà in cui la relazione fra arte, scienza, tecnologia e ricerca è ormai così stretta da risultare spesso inscindibile.
Informazioni:
Martedì 26 novembre 2019
Ore 18.15
LAC, Lugano Hall
Evento gratuito
Posti a sedere limitati.
La conversazione si terrà in Inglese. Sarà disponibile una traduzione simultanea.
Il ciclo La Scienza a regola d’Arte è nato da un’idea e dalla collaborazione tra il Museo d’Arte della Svizzera Italiana e Fondazione IBSA per la ricerca scientifica.
Julian Cherrière: nato a Morges, in Svizzera, nel 1987 attualmente vive e lavora a Berlino. Nel 2011 frequenta l’Institut für Raumexperimente (Istituto per esperimenti spaziali) dov’è studente di Olafur Eliasson. Durante la sua carriera Charrière ha esposto il suo lavoro – sia individualmente sia come membro del collettivo di arte Das Numen a Berlino – in musei e istituzioni di tutto il mondo, tra cui Parasol Unit Foundation for Art di Londra, Regno Unito; Musèe Cantonal des Beaux-Arts di Losanna, Svizzera; Centre Culturel Suisse di Parigi, Francia; Palais du Tokio, Parigi, Francia; Haus der Kulturen der Welt, Berlino, Germania; Kunsthalle Wien di Vienna, Austria; Neue Nationalgalerie di Berlino, Germania; Reykjavic Art Museum, Islanda; Museum of Contemporary Art di Tokyo, Giappone ; la Biennale di Kochi-Muziris, India; la dodicesima Biennale di Lione, Francia e la cinquantasettesima Biennale di Venezia, Italia. Attualmente ha inaugurato la sua prima mostra personale in un’istituzione italiana, il MAMbo-Museo d’Arte Moderna di Bologna (All we ever wanted was everything and everywhere). Charrière è stato insignito di numerosi premi prestigiosi tra cui il Kiefer Hablitzel Award durante gli Swiss Art Awards nel 2013 e nel 2015, e il Kaiserring Stipendium für junge Kunst nel 2016.
Felix Keller: ha conseguito il dottorato di ricerca presso il laboratorio di ingegneria idraulica, idrologia e glaciologia del Politecnico di Zurigo sul tema “Interazioni tra neve e permafrost”. Dal 1997 dirige l’attuale istituto europeo del turismo presso l’Accademia Engiadina. Nel 2004 ha ricevuto una cattedra di didattica ambientale presso il Politecnico federale di Zurigo. Dal 2015 Accademia Engiadina sviluppa, in collaborazione con la Scuola professionale dei Grigioni e l’Università di Utrecht, lo spettacolare progetto MortAlive per la cura del ghiacciaio del Morteratsch. Il progetto è sostenuto musicalmente dal duo TangoGlaciar.
Dehlia Hannah: è una filosofa e curatrice. Attualmente è ricercatrice presso il Dipartimento di Chimica e Bioscienze dell’Università di Aalborg-Copenhagen, in Arte e Scienze naturali. Il suo attuale progetto di ricerca, An Imaginary Museum of Philosofical Monsters, esamina il ruolo dei luoghi di finzione, degli esseri e delle tecnologie nella storia della filosofia. Ha conseguito un dottorato in filosofia presso la Columbia University con specializzazione in filosofia della scienza e dell’estetica. Il suo recente libro: A year without a winter (Columbia University Press, 2018) rielabora gli immaginari contemporanei della crisi climatica rivisitando le conseguenze letterarie e ambientali dell’eruzione del Monte Tabora del 1815. La sua prossima monografia, Performative Experiments, esamina opere di arte contemporanea che assumono la forma di esperimenti scientifici. La sua scrittura e la sua pratica curatoriale esplorano gli immaginari ambientali emergenti e le filosofie della natura.