Dopo due edizioni virtuali, Poestate torna, per la sua 26esima edizione, in presenza. Oltre un quarto di secolo, che la manifestazione culturale, tra le più longeve in Ticino, intende festeggiare con tante novità. Senza però rinunciare a riproporre i punti saldi che sono stati a lungo il segreto del suo successo: la caratteristica ambientazione tra il patio di Palazzo Civico e il Centro Città e un format da sempre ideato sotto il segno della varietas, con letture poetiche e conferenze letterarie, che si uniscono ad altre forme d’arte, come la musica e il teatro. «È un festival in piena forma e la voglia della gente di tornare a sentire poesie dal vivo, dopo la pandemia, fa ben sperare anche per questa edizione», ha esordito Roberto Badaracco, Capo Dicastero Cultura della Città di Lugano e vice sindaco, alla conferenza stampa di presentazione, questa mattina, proprio a Palazzo Civico. Tipicamente organizzato nei primi giorni di giugno, Poestate è un po’ la “porta” che si spalanca poi sui grandi eventi estivi luganesi. A entrata libera e gratuita, permette, sull’arco, quest’anno di quattro giorni (1-4 giugno), di assaporare la poesia in tutte le sue forme, anche quelle più recenti e d’avanguardia.
È Armida Demarta, storica Direttrice del Festival, a descriverne nel dettaglio il programma: «Non nascondo che ci siano state delle difficoltà come un po’ ovunque in questo periodo di pandemia. Ma siamo comunque riusciti a mettere in campo una progettualità molto vasta. Gli stessi Autori hanno una libertà di azione molto vasta, nel proporci le loro iniziative. Segnalo, come grandi momenti di questa edizione, l’omaggio a Dario Fo, che verrà fatto dal figlio Jacopo, venerdì 3 giugno alle ore 20.30; l’altro omaggio, altrettanto importante, a Giorgio Gaber, con Paolo Dal Bon, Presidente della Fondazione milanese “Giorgio Gaber”, e Michela Daghini, il 2 giugno alle ore 21.30. Lo omaggiamo per i suoi testi, ricchi di tracce poetiche. A questi, si unisce un tributo speciale a Giancarlo Majorino, cui il Festival deve moltissimo, con la partecipazione di Amos Mattio, Maurizio Cucchi, Milo De Angelis, Viviana Nicodemo, della “Casa della Poesia” di Milano». Ma la progettualità di questa 26esima edizione va anche oltre: «Avremo una data pre-festival in uno dei teatri storici della Città, fondato da Cristina Castrillo nel 1980, il Teatro delle Radici. È un teatro che ha lasciato una traccia storica importantissima per la storia delle attività culturali della Città di Lugano. Graffio sul bianco, la pièce appositamente preparata per Poestate, unisce teatro e letteratura».
Dal locale all’internazionale: un’altra novità è la collaborazione con il Centro PEN della Svizzera italiana e retoromancia. «Ospiteremo Emmanuel Pierrat e Urtzi Urrutikoetxea. Si parlerà soprattutto della difesa dei beni culturali, tenuto conto che oggi, al mondo, sono circa 1’000 i monumenti di interesse mondiale tenuti sotto scacco e distrutti o dalle guerre o dall’incuria del tempo, a causa di mancati restauri. L’appuntamento è per il 4 giugno alle ore 18». Dal panorama internazionale, infine, ma non meno importante, anzi fiore all’occhiello di questa edizione, emerge la collaborazione con Milano. «Milano è una realtà culturale esplosiva, vi nascono e si sviluppano di continuo gruppi che propongono forme diverse di utopia», ha spiegato Gilberto Isella. «Al Festival – con l’intervento, il 3 giugno alle 18, “Poeti da Milano. Tra sogni e bisogni di comunità” – presenterò “Milanocosa”, l’associazione culturale composta da Adam Vaccaro, Luigi Cannillo, Claudia Azzola e Laura Catelmo. Sono tutti scrittori diversi tra di loro per formazione e scelte espressive ma accomunati dall’interesse per una cultura che sappia porsi in dialogo con la società. Scrivono liberamente, non sono di cattura immediata, affermano la loro creatività, in un panorama ideale in cui sia possibile dialogare con tutti; sono, insomma, persone interessate a superare il disagio e le difficoltà di vita che una metropoli come Milano può imporre, traducendolo in forme non elitarie d’arte».
Alla conferenza, per Per.Lugano, è invece intervenuta Monique Bosco-von Allmen: «Crediamo in una Città aperta, innovativa e ancora più vivibile. A fine 2021 abbiamo proposto delle piste di riflessione: “Lugano, città ‘delle’ culture”; la “Lugano abitabile”; la “Lugano che crea appartenenza” e la “Lugano da capire”. Desideriamo che ci siano più possibilità per chi desidera fare cultura a 360 gradi e meno ostacoli. La nostra Associazione offre aiuti concreti in questo senso. L’unione fa la forza: ognuno nel proprio ambito può dare molto anche gli altri». L’appuntamento con Per.Lugano è per il 4 giugno alle 20.45.
Da ultimo, si segnalano gli eventi promossi assieme al poeta e scrittore Marko Miladinovic: Come farla finita con l’idiosincrasia sociale sopravvivendo alla fine delle nazioni e la caduta delle religioni, venerdì 3 giugno alle 21.30; Quell’avanguardia poetica – Il pesce gotico (Giorgio Celli), alle 22.30 e, alle 23, la performance poetica Si inventano i cappotti per poi rubare i bottoni. Infine, Poestate “vola” anche Oltreoceano, con la partecipazione nel mese di luglio e in una data ancora da precisare, di Gilberto Isella al Festival di poesia più famoso al mondo, il “Festival internacional de poesía de Medellín”.
Il programma completo di Poestate presto disponibile su www.poestate.ch.
Laura Quadri