La Casa della Letteratura esprime solidarietà al Molino
Diramato il comunicato stampa della Casa della Letteratura per la Svizzera Italiana, firmato da Fabiano Alborghetti.
La Casa della Letteratura per la Svizzera italiana ha assistito con sgomento e viva preoccupazione alla violenza di cui è stata vittima un’altra Casa della cultura, la comunità CSOA Il Molino di Lugano, demolita nel corso di un’operazione di polizia nella notte del 29 maggio. Presso il Molino, sono nate o per molto anni si sono svolte molteplici manifestazioni culturali, letterarie, musicali, cinematografiche, politiche, di non secondaria importanza sulla scena luganese e svizzero-italiana (il Ticino Poetry Slam nel 2013/14; il Morel, il Fiaska, il Casotto e molte esperienze di teatro sperimentale).
Il medesimo sgomento e preoccupazione sono manifestati anche da ChiassoLetteraria, il Ticino Poetry Slam, il Festival di letteratura per ragazzi Storie Controvento, l’Ads (Autrici ed Autori della Svizzera), l’ASSI (Associazione Svizzera degli Scrittori di lingua Italiana) e dal Comitato organizzativo di Luminanza. Reattore per la drammaturgia contemporanea svizzera di lingua italiana.
La sproporzione nell’uso della forza, il gesto di intolleranza e di spregio che l’hanno resa possibile, la violazione delle fondamentali norme etiche e democratiche: tutto questo e molto altro ancora non può che preoccupare gravemente chi ha sempre posto l’idea della coabitazione e della mediazione culturale al centro del proprio progetto.
Le ruspe che hanno abbattuto una parte del Molino hanno colpito, oltre a una comunità degna di rispetto, un simbolo importante, un’idea di cultura alternativa ventennale che merita ascolto, attenzione e accoglienza. La demolizione avvenuta con il favore delle tenebre, evidentemente orchestrata in segreto, è a sua volta un gesto, oltre che materiale, simbolico, il cui significato è profondamente inquietante.
Per questo noi tutti esprimiamo solidarietà alla comunità CSOA, deplorando quanto accaduto e sperando vivamente che un vero dialogo possa nonostante tutto essere instaurato, proprio a partire da quelle macerie, per trovare finalmente una soluzione dignitosa e definitiva a un problema che avrebbe potuto e dovuto essere risolto da molto tempo, civilmente.
La letteratura, a cui la nostre Case sono istituzioni dedicate, rappresentano una tensione ideale «nemica di ciascun crudele», come recita un verso splendido di Giorgio Orelli, di cui quest’anno ricorre il centenario della nascita.
È con questo spirito, nel rifiuto di ogni crudeltà, che invitiamo tutti a fermarsi e a riflettere su ciò che è stato. Una pericolosa deriva può ancora essere arrestata, se alla violenza e alla rabbia si potrà rispondere con la parola e con il pensiero, con la comprensione e con la tolleranza.