La Cinémathèque suisse collabora con il Locarno Film Festival fin dagli anni Cinquanta, in particolare per l’allestimento delle sue leggendarie retrospettive. Inoltre i film e documenti delle sue collezioni sono regolarmente utilizzati per il programma e le pubblicazioni della rassegna ticinese.
Nel 1991, su iniziativa congiunta di Marco Müller e Freddy Buache, è nata una nuova sezione dedicata alla riscoperta di film dimenticati o misconosciuti del ricco patrimonio cinematografico svizzero. Con il passare degli anni, la sezione si è fatta promotrice anche di opere restaurate in tutto il loro splendore.Quest’anno, in collaborazione con i partner Memoriav e RTS, la Cinémathèque suisse è orgogliosa di presentare tre grandi opere, tutte proposte a suo tempo a Locarno e due delle quali addirittura insignite di un premio: Charles mort ou vif, primo lungometraggio di finzione di Alain Tanner, selezionato per la Settimana della Critica a Cannes e Pardo d’Oro nel 1969, con François Simon; Le Grand Soir di Francis Reusser, Pardo d’Oro nel 1976, con Niels Arestrup, alla cui scrittura ha collaborato la compianta cineasta Patricia Moraz; e infine Grauzone di Fredi Murer, ingiustamente dimenticato dal palmarès allorché la critica (soprattutto estera) lo aveva definito il più bel film in concorso di quell’anno, il 1979. Murer si rifarà nel 1986 con Höhenfeuer che gli è valso (finalmente!) il Pardo d’Oro.