Con la pandemia da coronavirus siamo forse entrati nel tempo ideale per riflettere sulla nostra esistenza e mettere finalmente un po’ d’ordine anche nel nostro modo di vivere. Perlomeno lo spero.
Intanto io ne approfitto per sistemare le mie carte tra le quali trovo una fotocopia con l’ultima pagina de La civiltà dell’empatia di Jeremy Rifkin, Mondadori, 2010
Eccovi l’inizio del penultimo periodo del testo:
«A un certo punto ci renderemo conto che condividiamo lo stesso pianeta, che siamo tutti coinvolti e che le sofferenze dei nostri vicini non sono diverse dalle nostre».
Orio Galli