Danzano i luoghi, danzano le genti e cresce l’interesse per la danza contemporanea in Ticino. È quanto emerge dalla sesta edizione di Ticino in Danza 2018 diretta da Alessia della Casa, e appena conclusasi (l’appuntamento era dal 22 al 29 luglio), che ha portato momenti di spettacolo nei paesaggi naturali, nei siti storici e urbani del Mendrisiotto raggiungendo un vasto pubblico. Il successo ottenuto, unito all’interesse di sostenitori pubblici e privati come il Comune di Mendrisio e La Fondazione Nestlè per l’arte, attestano una crescita costante del Festival che si propone di far conoscere ad un pubblico eterogeneo il linguaggio della danza contemporanea sfatando così il luogo comune secondo il quale sarebbe una nicchia per pochi addetti.
Molte, diversificate nei generi e nei linguaggi le performance messe in scena, ognuna in un luogo diverso.
La performance SUPEREROE ha conquistato il pubblico di Ligornetto grazie ad un mix di teatralità e movimento ricco di spunti condito con una equilibrata ironia. Le danzatrici hanno rivisitato il mito del supereroe dei fumetti evaporato dalla carta e incarnatosi sul palco. A completare lo spettacolo ideato da Francesca Sproccati e Leonardo Bolgeri, danzato dalla stessa Sproccati e Elena Boillat, non poteva mancare l’interazione con il pubblico.
Dall’ironia dei supereroi alla tristezza dell’attualità del nostro tempo il passo di danza è breve e si è rivelato in tutta la sua forza e urgenza nella performance 2 MINUTES HATE, chiara espressione di una feroce critica alla politica di Trump sull’immigrazione ma anche spunto per una riflessione allargata sulle responsabilità di ognuno di noi. In scena un muro costruito con i corpi degli spettatori a significare che siamo tutti responsabili delle segregazioni presenti nel mondo. A portare in scena 2 MINUTES HATE è stata la compagnia newyorkese Dance Action di Carmen Caceres.
MIMESIS di Elena Boillat ha invece coinvolto numerosi cittadini che si sono cimentati in una danza improvvisata di fronte al dipinto di Giada Bianchi esposto al Chiostro di Mendrisio. È stato un modo per renderli parte di un atto creativo, per regalare loro l’esperienza di danzare un’opera d’arte. Tra i ballerini estemporanei anche il neo sindaco Samuele Cavadini.
Il viaggio negli spazi del Mendrisiotto si è poi concluso alla SACEBA di Morbio, suggestiva porta d’ingresso delle Gole della Breggia. L’ex cementificio, è stato raccontato dai danzatori e dalle video proiezioni di DANSite della compagnia Ariella Vidach – Aiep, Avventure in elicottero prodotti. Un viaggio all’interno dei 4 piani della Torre dei Forni, guidato dall’intensità del movimento sui suoni profondi riprodotti dallo stesso spazio. Un percorso che si è concluso con la meravigliosa narrazione di Katja Vaghi sulle note di Kety Fusco e che ha svelato al pubblico nuove tracce, costruendo immagini e vibrazioni. La voce e il corpo degli operai del passato si sono fatti gesto attraverso le movenze della danzatrice che, con grande forza, ha saputo incarnare l’essenza del luogo.