“La fine del mondo” al Foce, riflessione sulla catastrofe ambientale
Scritto da Fabrizio Sinisi, la cui drammaturgia è una proposta nuova e modernissima di “teatro di poesia”, e diretto da Claudio Autelli, La fine del mondo è una riflessione seria, dissacrante, fiabesca e a tratti provocatoriamente festosa sulla catastrofe ambientale. Andrà in scena al Teatro Foce di Lugano martedì 31 maggio, alle ore 20.30.
La grande questione da cui muove la storia è la totale indifferenza delle persone davanti al disastro ecologico: nonostante da decenni si parli di punto di non ritorno e di catastrofe imminente, le masse del mondo industrializzato continuano la propria vita senza modificare quasi nulla della propria condotta e delle proprie abitudini. Questo è dovuto in parte all’incapacità strutturale della mente umana di ragionare sul lungo termine, dall’altro, in modo forse più profondo, si tratta di una forma di egoismo generazionale: il desiderio implicito di vivere e godere il presente senza alcuna preoccupazione del mondo da lasciare alle generazioni future.
La fine del mondo è ambientata in una Venezia contemporanea e avveniristica, in un distopico futuro che vede la città lagunare nel suo ultimo giorno, prima del suo affondamento a causa del surriscaldamento atmosferico. Il tutto si svolge su una grande nave, in occasione di uno spettacolo teatrale e di un party organizzato per celebrare l’ultimo giorno di Venezia. Ne sono protagoniste due coppie di fratelli i cui destini individuali progressivamente si incrociano, intrecciandosi: Luca, un attore (Umberto Terruso); Dora, sua collega ed ex-fidanzata (Alice Spisa); Diego, fratello di Luca, ricoverato in un istituto per malati mentali (Angelo Tronca); Atena, attivista ecologista e compagna di un noto magnate e filantropo internazionale (Anahì Traversi). Su di loro gravano le ombre delle vicende familiari e dei genitori, assenti o troppo presenti, gravosi e tragici, imperfetti e disastrosi, in un vortice sempre più ampio e turbinoso, in cui la catastrofe ambientale si fa specchio di quella privata, e viceversa.