Performance e coreografia: Elena Boillat
Musica e suono: Nadir Vassena
Voci e testi: Jean-Luc Nancy
Regia e proiezioni: Fabrizio Rosso
In collaborazione con: OggiMusica
Produzione: Utopian Body
Registrazioni: AMAE/DE PINTO progetto 58 (+1)
Venerdì 13 e sabato 14 dicembre, alle ore 20.30, al Teatro Foce di Lugano, andrà in scena La forme de l’âme, di e con Elena Boillat.
La performance, selezionata al Modern Body Festival (Olanda 2016), si ispira ai 59 Indizi sul corpo del filosofo francese Jean-Luc Nancy. Il Corpo in scena è vivo. La sostanza invisibile del suono, inclusi i frammenti di voce dello stesso Nancy che legge i suoi testi, segna il tempo. L’illuminazione, resa solida dal fumo, costruisce e distrugge spazi. Corpo, luce e suono si amalgamano, si dividono e si inseguono fino a scomparire nel nulla, in un passaggio di stagioni dalla nascita alla morte. «Così il corpo muore e porta il suo segreto nella tomba, lasciando solo il minimo accenno del suo passaggio». (Jean-Luc Nancy)
La visione del corpo nudo, non può essere altrimenti, è rassicurante e oscena al contempo: rassicurante perché familiare ma allo stesso tempo ricorda a noi spettatori del nostro proprio corpo. Come afferma Michel Foucault «.. posso pure andarmene in capo al mondo; nascondermi sotto le coperte la mattina; farmi il più piccolo possibile; posso pure liquefarmi al sole su una spiaggia… lui – il corpo – sarà sempre là dove sono io. È irrimediabilmente qui, mai altrove. Il mio corpo è il luogo al quale sono condannato senza appello». La performance mette così in scena la tragica realtà dei limiti, della finalità in cui siamo gettati e il mistero verso cui siamo inesorabilmente guidati.