«La pandemia ferma il mondo, ma nessuno può fermare i diritti umani» (Bruno Bergomi, presidente della Fondazione Diritti Umani)
Le tracce fisiche e spirituali dei conflitti, la crescente deriva autoritaria, la nascita di totalitarismi, i popoli che si oppongono al tentativo di annullare le loro libertà: questi sono alcuni dei temi nodali affrontati al FFDUL – Film Festival Diritti Umani di Lugano. La settima edizione del festival, in programma dal 14 al 18 ottobre, si svolgerà a Locarno, Lugano, Bellinzona e Mendrisio.
Tra gli eventi in programma la proiezione del film Egoiste di Stéphane Santini e Geraldine André, seguita da un incontro con il dottor Graziano Uccheddu, che ha lavorato per diversi progetti di Medici Senza Frontiere in più paesi negli ultimi due anni, tra cui Camerun e Yemen. Evento organizzato in collaborazione con MSF – Medici Senza Frontiere (16 ottobre, Locarno – Palacinema, ore 17.45).
In programma anche un dibattito sulle conseguenza delle munizioni, preceduto dalla proiezione del cortometraggio Into the fire di Orlando Von Einsiedel, in cui l’autore segue un gruppo di donne sminatrici che affrontano le paure e le ferite lasciate dalla guerra. Il dibattito, moderato da Alessia Caldelari, giornalista RSI, vede la presenza di: Carla Del Ponte, già procuratore capo del Tribunale Penale Internazionale per l’ex Jugoslavia e presidente del Comitato d’onore del Film Festival Diritti Umani Lugano); l’ambasciatore Félix Baumann, presidente della seconda Conferenza di revisione della Convenzione sulle munizioni a grappolo; l’ambasciatore Stefano Toscano, direttore del Centro internazionale di sminamento umanitario; e Tibisay Ambrosini, responsabile dei rapporti istituzionali della Campagna italiana contro le mine e CMC – Coalizione contro le munizioni a grappolo. Evento organizzato in collaborazione con DFAE – Dipartimento federale degli affari esteri (17 ottobre, Lugano – Palazzo dei Congressi, ore 14.45).
Sarà inoltre proposta al pubblico l’esposizione Lasting footprints, una selezione di immagini sulle conseguenze delle bombe a grappolo. Evento organizzato in collaborazione con DFAE – Dipartimento federale degli affari esteri e GICHD – Centro internazionale di sminamento umanitario (dall’1 al 19 ottobre, Lugano – Piazza Castello).
Presente anche Isa Dolkun, presidente del World Uyghur Congress (organizzazione che denuncia il genocidio in corso nello Xinjiang), in occasione della prima proiezione svizzera di We have boots di Evans Chan, che narra i primi movimenti di protesta ad Hong Kong. Evento organizzato in collaborazione con Amnesty International (18 ottobre, Lugano – Cinema Corso, ore 14.45).
I biglietti per i film del FFDUL saranno disponibili in prevendita sulla piattaforma www.biglietteria.ch dal 1° ottobre. Ulteriori informazioni anche sul sito ufficiale.