Le prospettive per il 2020 sono meno negative di quanto si temeva a giugno. È quanto emerge dalle stime della Segreteria di Stato dell’economia (SECO).
Per il 2020 il gruppo di esperti della Confederazione prevede una riduzione del 3,8 % del PIL (previsione di giugno: -6,2 %), la più forte dal 1975. Nel corso dell’anno l’economia svizzera dovrebbe continuare a crescere a un ritmo moderato. Solo verso la fine del 2021 l’attività economica elvetica tornerà al livello precedente la crisi. Ciò presuppone tuttavia che né la Svizzera né i suoi principali partner commerciali instaurino un nuovo confinamento su larga scala.
Sul mercato del lavoro è da prevedere un ulteriore calo dell’occupazione (a settembre erano disoccupate quasi 50’000 persone in più rispetto all’anno precedente). Ci si aspetta inoltre che il tasso di disoccupazione raggiunga una media annua del 3,2 % (previsione di giugno: 3,8 %). La situazione del mercato del lavoro dovrebbe migliorare, ma solo lentamente: si prevede infatti che nel 2021 la disoccupazione arriverà a una media annua del 3,4 % (previsione di giugno: 4,1%), mentre l’aumento dell’occupazione sarà piuttosto contenuto.