Astronautica

La sonda BepiColombo mostra Mercurio in una nuova luce

Il 1° dicembre 2024, la sonda BepiColombo è passata vicino a Mercurio per la quinta volta. Durante questo sorvolo, BepiColombo è diventata la prima sonda spaziale a osservare Mercurio nella luce del medio infrarosso. Le nuove immagini rivelano variazioni di temperatura e composizione sulla superficie craterizzata del pianeta.

Mercurio fotografato dalla sonda BepColombo durante il 5. fly-by

Mercurio fotografato dalla sonda BepColombo durante il 5. fly-by (Immagine ESA)

Mercurio è di gran lunga il pianeta roccioso meno esplorato del Sistema Solare. BepiColombo è la terza missione a visitare il pianeta e, nel 2026, diventerà la seconda missione a entrare in orbita attorno a Mercurio. Prima di essa, solo il Mariner 10 della NASA, che sorvolò Mercurio tre volte tra il 1974 e il 1975, e il Messenger della NASA, che orbitò attorno al pianeta dal 2011 al 2015, hanno esplorato Mercurio.

BepiColombo è impegnata in un viaggio di otto anni verso Mercurio. Durante il percorso, utilizza la gravità della Terra, di Venere e di Mercurio per regolare la propria traiettoria e rallentare. Il 1° dicembre 2024 alle 15:23 CET, BepiColombo ha sorvolato Mercurio a una distanza di 37.626 km dalla sua superficie.

Il quinto fly-by di Mercurio da parte della sonda BepiColombo

La missione ha sfruttato questo sorvolo per raccogliere ulteriori dati sul misterioso pianeta e sui suoi dintorni. Oltre a scattare alcune foto “tradizionali” del pianeta e a misurare particelle e campi elettromagnetici nello spazio circostante, questo sorvolo è stato il primo in cui una sonda ha ripreso Mercurio in lunghezze d’onda del medio infrarosso.

Lo strumento che rende unico questo sorvolo è il Radiometro e Spettrometro Termico a Infrarossi di Mercurio, noto con l’acronimo MERTIS, guidato dalla Germania.

“Con MERTIS stiamo aprendo nuove frontiere e saremo in grado di comprendere molto meglio la composizione, la mineralogia e le temperature di Mercurio,” osserva Harald Hiesinger, investigatore principale dello strumento presso l’Università di Münster, in Germania.

Jörn Helbert, che ha contribuito allo sviluppo e alla supervisione dello strumento come co-investigatore principale presso il Centro Aerospaziale Tedesco (DLR) a Berlino, è entusiasta: “Dopo circa due decenni di sviluppo, misurazioni di laboratorio su rocce calde simili a quelle di Mercurio e innumerevoli test dell’intera sequenza di eventi per la durata della missione, i primi dati di MERTIS da Mercurio sono ora disponibili. È semplicemente fantastico!”

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