Quest’anno le celebrazioni della Novena e poi della solennità di mercoledì prossimo si tengono nella chiesa di San Giorgio e nella basilica-santuario. Funzioni affollate già alle Lodi che si cantano alle 5.15, seguite dalla Messa. Nel giorno della festa il vescovo Pier Giacomo Grampa continuerà la tradizione di celebrare la Messa nel cuore della notte, alle 3. Per il distanziamento del coronavirus è stato necessario suddividere i riti nelle due chiese.
C’è un paese, con una festa, che va in netta controtendenza rispetto alle devozioni e alle usanze, alla fede, al credere e alla pratica nel presente. Questo paese si chiama Morbio Inferiore e una delle diverse date che qui sono segnate in rosso ben visibile sul taccuino, è il 29 luglio, ricorrenza di un miracolo avvenuto proprio in questo giorno, nel lontano 1594. Da allora, ogni 29 luglio e soprattutto l’avvicinamento a questa festa, hanno il carattere della solennità. Che non è solo esteriore: anzi, la forza e la particolarità di Morbio e del suo “grande giorno” stanno principalmente nella fede vissuta, nella spiritualità di tutte le funzioni e manifestazioni legate al “far memoria” del prodigioso evento.
Quest’anno, segnato dal perdurare di un virus – il “Covid-19” – che ha perso sì aggressività, ma resta ancora molto presente, pericoloso e contagioso, il cammino di avvicinamento al 29 luglio si stempera con modalità differenti e in luoghi diversi rispetto al percorso che è rimasto lo stesso, immutato, nei secoli: cioè la basilica di S. Maria dei Miracoli, costruita laddove è avvenuto il miracolo e cioè un esorcismo operato direttamente dalla Madonna su due ragazze giunte da Milano. Dove c’era il muro con l’immagine della Vergine che allatta il Bambino, la pietà popolare ha voluto subito che sorgesse una chiesa.
Qui, fino all’anno scorso – e in attesa di farvi ritorno quanto prima, a coronavirus debellato – pulsava il cuore delle celebrazioni, che si irradiavano poi nel paese, con i quadri viventi sul miracolo a conclusione della festa. Da lunedì 20 e fino al 29, in questi giorni Morbio vive con due cuori ed entrambi continuano a battere forte, fin dalle prime luci dell’alba, anzi, prima ancora che questa si annunci, perché alle 4.30, quando si aprono le porte della storica chiesa di San Giorgio, la notte non ha ancora fatto staffetta con l’aurora.
Lo spostamento in San Giorgio – edificio più ampio e capiente della basilica – è stato dettato e poi messo in atto per poter favorire il solito, elevato afflusso di fedeli che vivono la Novena. E già questo è un motivo della particolarità legata a Morbio: non c’è un paese del Ticino dove oggi si svolgano funzioni liturgiche come qui, a queste ore antelucane e con una partecipazione così numerosa di fedeli che giungono anche dai paesi vicini. Davanti a un quadro con l’effigie della Madonna affrescata in basilica, alle 5.15 don Simone Bernasconi, il prete animatore delle celebrazioni in santuario, inizia le Lodi cantate; poi alle 5.45 segue la Messa, che è sempre affollata e che viene diffusa anche in youtube. Come non bastasse tutto il fervore di iniziative promosse per la festa, da qualche anno è stato introdotto anche un pellegrinaggio notturno a piedi, con qualsiasi tempo, che si tiene da Melide – dove ci si riunirà alle 22.30 – fino al santuario dove si arriverà alle 4.20
In tutta sincerità, quanti sono disposti ad alzarsi alle 4 del mattino per vivere una Novena nel 2020? A Morbio Inferiore la fanno con una continuità che è a sua volta una caratteristica segnante di questa comunità. La quale si ricompone poi la sera, stavolta sulle orme dei padri, alle 20 per la Novena vera e propria che dal 2014 viene tenuta – anche questa è diventata una bella tradizione – dal vescovo emerito Pier Giacomo Grampa. E si noti che dal 2004, da quando fu fatto vescovo di Lugano, Grampa ha sempre celebrato, e continua a farlo, la Messa delle 3 del mattino del 29 luglio, in piena notte. Da questa Eucaristia e fino alle 9, sarà celebrata una Messa ogni ora. Nella basilica-santuario, dove chiunque potrà recarsi per la devozione personale, il vescovo Valerio Lazzeri presiederà la solenne concelebrazione delle 10.30 (tutti i riti saranno comunque diffusi in streaming). La conclusione della giornata mariana si terrà in San Giorgio alle 20.30 con la Lode vespertina e alle 22 ultima Messa.
Per dare un’idea anche quantitativa dei momenti comunitari che si vivranno a Morbio tra San Giorgio e la basilica, sono previste 11 Messe, con due rosari meditati e una funzione mariana. In un tempo di visibile disaffezione dalla pratica religiosa, quel che continua a stupire, è la partecipazione a ogni rito che si tiene per la Madonna dei Miracoli. Si parla molto e spesso di eclissi del sacro e di Dio, del vuoto di esistenze in cui la Madonna e i Santi non parlano più, ed è innegabile, ma c’è anche – spesso non rilevato – il desiderio di trovare risposte, c’è ancora ansia di certezze e Morbio Inferiore con la sua festa del 29 luglio è una di queste evidenti risposte.
Giuseppe Zois