Il LAC ricomincia dall’estate en plein air, affiancandosi alle iniziative collaudate da molti anni del LongLake. Per la seconda volta dopo il buon esito dell’anno scorso negli spazi dell’Agorà, ma allora si doveva improvvisare, vista la situazione contingente, adesso invece il programma risulta molto più strutturato, articolato, ragionato (per poi riallacciarsi con ottimismo alla ripresa stagionale, all’apertura totale), coinvolgendo le diverse personalità organizzative che ruotano attorno al centro culturale di Lugano. Hanno illustrato il cartellone nella conferenza stampa di questa mattina, per le loro rispettive competenze, Michel Gagnon, Carmelo Rifici, Tobia Bezzola Etienne Reymond, Christian Weidmann, con i saluti di Roberto Badaracco che aveva il “cappello” di Presidente del Consiglio Direttivo Ente autonomo LAC. È la dimostrazione che nelle esperienze di vita e lavoro non è tanto quello che succede, ma le opportunità che si riescono a cogliere anche nelle situazioni più dolorose. Quindi eventi più intimi, alcuni contano sui prossimi allentamenti del Consiglio Federale annunciati per il 24 giugno, quindi su una platea consistente di più di 1000 persone (in Piazza Riforma). Non solo letture e incontri, ma musica per ogni palato, teatro con debutti, danza, l’installazione al Parco Ciani che ha già acceso la curiosità e che sarà presentata prossimamente), mentre si rinnova la residenza della Compagni Finzi Pasca che preparerà la nuova produzione. Dal 6 luglio al 10 settembre, 36 serate gran parte costruite attorno al filo conduttore del “popolare” che viene declinato in diversi modi, come recupero di una tradizione pura e originale o come rivisitazione, tra passato e contemporaneo.
Per la scena teatrale si punta su alcune sperimentate compagnie ticinesi, a livello registico e interpretativo, con l’apertura inaugurale dell’Odissea di Luca Spadaro in un sodalizio Teatro d’Emergenza e MAT (Mirko d’Urso partecipa insieme a Massimiliano Zampetti, Margerita Coldesina e Cristina Zamboni); ci saranno affabulatori del calibro di Davide Enia e Tindaro Granata, narratori della memoria storica e personale (il secondo festeggerà il decennale di Antropolaroid); sulla scena all’aperto anche un classico moderno come il pinteriano Ceneri alle ceneri con un duo di razza, formato da Antonio Ballerio (anche regista) e Tatiana Winteler; da parte sua Emanuele Santoro replica il suo Caligola(s)concerto; conclusione settembrina con il botto classico di un capolavoro shakespeariano, Sogno di una notte di mezza estate che segna anche il ritorno in sala, regia di Andrea Chiodi. La danza viaggerà attraverso i generi, dal Solo di Israel Galván, una ricerca sul flamenco lontana da tentazioni folcloristiche, agli approdi africani del MBIRA di Roberto Castello. E poi, spostandosi in Piazza Riforma, due proposte legate alla canzone d’autore con Paolo Conte e Davide Van De Sfroos, sperando appunto in una possibilità di platea più allargata. La conclusione d’inizio settembre, prima del ritorno in sala, è affidata come di consueto ad un weekend per famiglie, con vari eventi che avranno come ospite anche la vecchia conoscenza di Antonio Catalano.
La musica del mondo, etnica, è rappresentata da nove appuntamenti con un omaggio a David Bowie; un sodalizio franco-bulgaro-mongolo (Violons Barbares) con strumenti e risonanze particolari. Tra Italia e Argentina, canzoni di Lucio Dalla, con la voce di Peppe Servillo; l’itinerario proseguirà in Catalogna (con la prestigiosa presenza di Maria Arnal), Estonia, la Puglia, fino alle isole, Sardegna e Baleari. Qualcosa d’inaspettato promette anche la classica di LuganoMusica, anch’essa volta ad evocazioni etniche con l’Armenia dell’Ensemble France Varpet, il paese che fa da cerniera tra Oriente e Occidente, attenzione anche agli strumenti (qui il duduk, un oboe di legno d’albicocca), incursioni popolari pure nel nostro paese tra Engadina, Appenzello e forse anche Ticino.
Non mancherà l’OSI nell’anno di Strawinskij (Histoire du soldat con la voce narrante di Luigi Maio), il progetto Tracce, legato a Cajkovskij e poi anche l’omaggio al centenario di Piazzolla; un Open Air a cura della nostra orchestra è pure previsto in settembre per il finale della rassegna.
Poi ci sono gli incontri del MASI tra scienza e arte, con Mar Bauer, saltato l’anno scorso; il premio Bally, sul tema della sicurezza cibernetica con Salvatore Vitale e Florian J. Egloff; Monica Bonvicini in conversazione con Paolo Mazzarello; infine Albert Oehlen, in occasione della mostra, sulla figura dell’artista collezionista e curatore.
La vendita dei biglietti partirà dal 24 giugno. Tutte le informazioni su www.luganolac.ch
Manuela Camponovo