• Compagnia Virgilio Sieni & OSI, Metamorphosis (26.10, LAC, Sala Teatro, ore 20:30).
L’Orchestra della Svizzera italiana, diretta da Francesco Bossaglia, accompagna i danzatori della Compagnia Virgilio Sieni, interpreti di Metamorphosis, la nuova creazione del coreografo toscano che torna a Lugano dopo La mer. La coreografia si adagia su celebri pagine musicali di Arvo Pärt, uno dei più grandi musicisti viventi, eseguite dal vivo dall’OSI, alcune in prima esecuzione svizzera. Il compositore estone Pärt è autore capace di uno stile incisivo e mai banale che coinvolge l’ascoltatore nel profondo con sonorità essenziali, armonie semplici, melodie fluide, ritmi tranquillizzanti e silenzi.
In Metamorphosis, lavoro ispirato all’opera del poeta Ovidio, che ha debuttato a Bolzano Danza nel luglio scorso, i danzatori costruiscono una meditazione sull’infinito del gesto, sulla pulsazione continua di avvenimenti, incontri fiabeschi originati ogni volta dall’addentrarsi in uno spazio boschivo. Danzatori, corpi, viandanti di leggende custodite che si dispiegano tra gravità e leggerezza, uomini che attraverso la dote peculiare della trasformazione e l’esercizio della metamorfosi, provano a diventare Uomini a pieno titolo. «La scelta musicale – spiega Sieni – rispecchia un elemento estremamente ambiguo delle Metamorfosi, danza e musica si incontrano nella sospensione, sulla capacità dell’uomo di ricordare e commuoversi, oltre l’elemento terreno. Pärt indica la strada legata all’ancestrale, al di là del misticismo».
• Luca Argentero, È questa la vita che sognavo da bambino? (27.10, LAC, Sala Teatro, ore 20:30).
Luca Argentero ci racconta le storie di tre personaggi dalle vite straordinarie, tre sportivi che hanno lasciato un segno profondo nella società, nella storia e nella loro disciplina: Luisin Malabrocca, Walter Bonatti e Alberto Tomba.
Luisin Malabrocca fu il ciclista che nel primo Giro d’Italia dopo la guerra si rese conto che arrivare ultimo, in una Italia devastata come quella del 1946, sollecitava la solidarietà umana: le persone infatti gli regalavano salami, formaggi e olio. Walter Bonatti, alpinista che arrivò quasi sulla cima di una delle montagne più difficili da scalare del mondo, il K2, scoprì a sue spese che la minaccia più grande per l’uomo è l’uomo stesso; la grande delusione del K2 lo spinse a mettersi alla prova in nuove sfide in solitaria, a realizzare scalate impossibili e a viaggiare in tutto il mondo. Alberto Tomba, sciatore bolognese, con la sua leggerezza nella vita e aggressività sulla pista si è fatto conoscere in tutto il mondo come “Tomba la bomba”. Uno dei più grandi campioni della storia dello sci i cui successi hanno saputo unire una nazione nel tifo, incarnando la rinascita italiana degli anni Ottanta.