In ambito biomedico e clinico servono urgentemente studi che permettano d’identificare modalità di trasmissione ed effetti del virus da Covid-19 nonché di mettere a punto trattamenti per combatterlo efficacemente.
Il 16 aprile 2020, su suggerimento di esperti nazionali e internazionali e seguendo le raccomandazioni del Fondo nazionale svizzero per la ricerca scientifica, il Consiglio federale ha lanciato il programma «COVID-19» che durerà 24 mesi e sarà finanziato con 20 milioni di franchi svizzeri prelevati da fondi esistenti.
L’obiettivo del nuovo programma nazionale di ricerca è quello di far convergere il più possibile le competenze di cui la Confederazione già dispone verso progetti di grande entità. Ciò dovrebbe consentire di ottenere risultati rapidi e di mettere a punto raccomandazioni e soluzioni per combattere la crisi del coronavirus in Svizzera.
Allo stesso tempo, questo programma sarà coordinato con le misure speciali lanciate a livello internazionale dall’Organizzazione mondiale della sanità e iniziative dell’Unione europea.
Si tratta di un obiettivo che può essere raggiunto da un lato sfruttando in maniera coerente i network internazionali nei settori di ricerca rilevanti o che richiedono studi urgenti, dall’altro, utilizzando i risultati dei partner internazionali (in parte con la partecipazione di gruppi di ricerca svizzeri).
Il programma in questione è complementare a quello straordinario già bandito dal Fondo Nazionale Svizzero per far fronte al virus della SARS-CoV-2.
Il Fondo nazionale svizzero è responsabile dell’attuazione del programma «COVID-19» e lancerà il nuovo progetto entro il 30 aprile 2020. Verrà nominato inoltre un Comitato direttivo che si occuperà della programmazione e della formazione di esperti (con il coinvolgimento di specialisti internazionali nella valutazione delle candidature secondo le procedure stabilite).
Il Comitato direttivo includerà anche un esperto specializzato dell’Ufficio federale della sanità pubblica e di Innosuisse.