In occasione della mostra Giappone. L’arte nel quotidiano, il Museo Vincenzo Vela continua a esplorare il paese del Sol Levante, nei suoi diversi aspetti, dal cinema alla musica alle altre arti. Lunedì 17 febbraio alle ore 18.30 l’architetto e designer Mario Trimarchi terrà una conferenza intitolata L’impero delle Cose. Il rispetto, la cura, l’amore verso gli oggetti: Italia e Giappone a confronto, organizzata in collaborazione con il Circolo di Cultura di Mendrisio (entrata gratuita). Per l’occasione, il Museo sarà eccezionalmente aperto dalle ore 17.00 permettendo a tutti di visitare la mostra a prezzo ridotto.
Il Giappone e l’Italia sono due paesi generalmente riconosciuti per un alto livello di attenzione estetica. Pur provenendo da tradizioni culturali differenti, il sapere progettuale di entrambi i paesi si nutre copiosamente di riflessioni, tentativi, sforzi continui per arrivare a sfiorare e a diffondere il senso della bellezza. Mettere a fuoco le differenze e le somiglianze tra queste due culture è un’opportunità per capire meglio le cose che ci circondano. A guidarci in questa complessa e affascinante comparazione culturale sarà Mario Trimarchi, architetto e designer di fama internazionale.
Trimarchi, di origine messinese ma milanese di adozione, conosce bene il Giappone perché negli Anni Novanta ha diretto la DDA, joint venture tra Domus Academy e Mitsubishi, alternando viaggi di lavoro in Giappone a un’attività di conferenze, lezioni e workshop in vari paesi del mondo. Egli metterà in luce come «negli oggetti delle nostre case come la bellezza aulica e quella quotidiana vanno a braccetto in un perpetuo flusso di spostamenti laterali o di Kaizen, di precisione euclidea o di wabi sabi, di rivoluzione creativa o di evoluzione dei medesimi modelli, di sapienza artigianale e di vertigine industriale». Individuare le differenze e le somiglianze tra queste due culture si rivela un’ottima opportunità per capire meglio gli oggetti che ci circondano nella vita quotidiana. «Se gli italiani utilizzassero a volte anche un occhio giapponese forse si potrebbe naufragare più dolcemente nel mistero della bellezza», afferma poeticamente Trimarchi. Già direttore del Master in Design alla Domus Academy, ha fatto parte per molti anni di Olivetti Design Studio e progettato concept design e prodotti per Philips, Siemens, Matsushita Denku, Alessi, Salvatore Ferragamo, ottenendo diversi premi internazionali. Dal 2005 al 2015 insegna Corporate Identity all’Università di Genova e dal 2013 tiene il Corso di Brand Design alla laurea specialistica in Product Design della Naba a Milano. Nel 2019, l’Istituto Italiano di Cultura di Parigi gli ha dedicato la sua prima personale: Mario Trimarchi. Un romantique radical. Réflexions, dessins et objets en équilibre. Nello stesso mese, l’Istituto Italiano di Cultura di Barcellona ha ospitato i suoi disegni in una mostra intitolata Transizioni – La ricerca della frontiera tra l’utile e l’inutile.