La settima edizione dello Swiss Architectural Award segna una svolta e un cambio di prospettiva. Il prestigioso riconoscimento, teso a promuovere un’architettura attenta alle questioni etiche, estetiche ed ecologiche, assegnato per il biennio 2019-2020 allo studio parigino Bruther, va in una diversa direzione rispetto alle edizioni precedenti. Se prima l’attenzione era rivolta alle zone marginali del globo, ora l’interesse si è spostato verso le periferie delle grandi città, ha sottolineato l’architetto Mario Botta nel corso della cerimonia di premiazione svoltasi questa mattina. I progetti premiati sono infatti stati realizzati nelle periferie, contesti difficili e caratterizzati da spazi anonimi, e riqualificati dalle opere di Stéphanie Bru e Alexandre Theriot, fondatori dello Studio Bruther.
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