L’arte e la spiritualità indiana in mostra al MUSEC
L’offerta espositiva del Museo delle culture di Lugano si arricchisce di una nuova mostra: allestita nello Spazio Cielo di Villa Malpensata e aperta al pubblico dal 23 novembre al 10 marzo 2024, I carri degli dèi è dedicata alla più significativa le tra numerose celebrazioni indiane che animano i templi hindu.
La «Festa dei carri», conosciuta anche come la «Grande festa» è una tradizione che ha origine più di mille anni fa e che perdura tutt’oggi. Complessa e variegata come lo è il tessuto culturale e religioso dell’India, la festa comporta molteplici ritualità che si susseguono su più giorni e raggiunge il suo apice quando la divinità esce dal tempio per andare incontro ai suoi devoti. La divinità lascia temporaneamente la parte più segreta e sacra del tempio incarnata in una scultura, che viene issata sulla sommità di maestosi carri, alti fino a 30 metri, sontuosamente decorati e trainati in processione nelle strade attorno al tempio. Anche ai più umili tra i devoti è così concesso il privilegio del darśana, la visione del divino. La Festa dei carri è molto più di una celebrazione religiosa; è un’esperienza culturale e spirituale che unisce arte, storia e devozione in una sinfonia straordinaria. L’allestimento della mostra invita il visitatore a partecipare a questo straordinario evento e a immergersi nell’opulenza di forme e di colori della tradizione indiana.
La mostra e il suo catalogo raccolgono gli esiti di una pluriennale ricerca sul campo condotta da Giulia Bellentani, collaboratrice scientifica del MUSEC specialista in arte e cultura dell’India, curatrice del progetto. Lo spunto per la ricerca, avviata nel 2006 e protrattasi fino ad oggi, è stato offerto dallo studio delle opere della Collezione Brignoni del MUSEC, inerenti per l’appunto i carri cerimoniali dell’India e il loro contesto, cui poi si sono aggiunte altre opere, grazie a donazioni di collezionisti privati. Una selezione di opere del MUSEC può essere ammirata nella mostra, affiancate da prestiti dal Museo Rietberg di Zurigo, nonché dal Museo etnologico dell’Università di Zurigo (deposito di E. Kaemmerling), i cui oggetti sono qui presentati per la prima volta al pubblico.
Sono 54 le opere allestite nella cinque sale all’ultimo piano di Villa Malpensata, la maggior parte risalenti al periodo fra il Seicento e la prima metà del Novecento. L’opera più antica è databile fra il XII e il XIII secolo. Si tratta di sculture in legno che raffigurano le personificazioni di alcune delle divinità che popolano lo sconfinato pantheon indiano e di pannelli scolpiti e sculture in legno, che decoravano i carri cerimoniali. Vi sono raffigurate gesta e vicende delle divinità, scene festive e celebrazioni della fertilità, anche con soggetti a carattere erotico, presentati in un’area separata della mostra. Il visitatore potrà inoltre farsi un’idea nell’atmosfera della festa grazie a un filmato realizzato nel 1930 dall’artista e indologa svizzera Alice Boner a Puri, nello stato di Orissa (India orientale).
In occasione della mostra, il MUSEC propone un programma di eventi collaterali. Maggiori dettagli e modalità di partecipazione saranno pubblicati su www.musec.ch e sui canali social Instagram e Facebook. La mostra Il carro degli dèi è aperta al pubblico dal 23 novembre 2023 al 10 marzo 2024, nei seguenti orari: Lu, Me-Ve, 11-18; Sa-Do e festivi, 10-18. Aperture speciali: 26.12.23 e 02.01.2024.