Le città invisibili di Calvino nella metropoli milanese
Tra immaginazione e realtà
E se le parole di Marco Polo e Kublai Kan potessero ancora risuonare? Con la collaborazione del Teatro Nuovababette tutto ciò è realmente possibile in quanto interpretazione narrativa e musica dal vivo si fondono con la letteratura per dare voce alle parole dei singolari dialoghi tra il viaggiatore veneziano e l’imperatore. I due personaggi de Le città invisibili di Italo Calvino insegnano al lettore il senso della possibilità vertendo sull’uso della fantasia, rielaborazione del ricordo e ambiguità. Il giovane Polo riporta, infatti, il resoconto delle sue visite cittadine in modo tanto convincente da situarsi sulla linea del sottile confine che divide la realtà dalla pura immaginazione. Durante l’evento milanese che si terrà nella Biblioteca Sant’Ambrogio il 15 novembre 2024 alle ore 18:30, le molteplici interpretazioni già promosse da Calvino aumenteranno grazie alla compagnia teatrale che, con l’espressività e un peculiare sottofondo musicale, sarà in grado di smuovere l’animo degli ascoltatori.
L’incontro Le città invisibili – Nuovababette legge Italo Calvino è destinato a chi, senza timore, sente di potersi confrontare con la propria immaginazione riuscendo a intravedere nell’invisibilità delle città ciò che davvero è inesistente solo agli occhi degli altri. È un gioco di combinazione e scomposizione, di sospensione della credulità, una sfida personale a cui ha aderito Calvino studiando lo strutturalismo e la semiotica e che adesso può essere accolta anche da noi in chiave contemporanea. In un mondo ormai meccanizzato, in progresso e ricco di aspettative, non resta che guardare con occhi diversi e tentare la sopravvivenza nell’inferno del qui ed ora. Come scrive l’autore: «L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio» (Le città invisibili, 2014).
La Biblioteca Sant’Ambrogio apre le sue porte per ospitare l’evento e dare vita a ogni intima sfumatura interpretativa dei partecipante. D’altronde le città calviniane sono soggettive, «come i sogni sono costruite di desideri e di paure».
L’ingresso è libero e può essere prenotato andando sulla sezione eventi del sito della Biblioteca Sormani di Milano oppure tramite i contatti della stessa.
Angelica Gallo