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Locarno, il programma della mini-rassegna “Incanta l’attimo”

Viene riproposto nuovamente la tanto apprezzata mini-rassegna Incanta l’attimo, dal 30 al 31 ottobre (15.30 -18.30) nella bella chiesa affrescata del 1400 Santa Maria in Selva al Cimitero di Locarno. Una celebrazione laica in occasione della celebrazione dei defunti, col linguaggio universale della musica: un canto di rinascita, nei giorni in cui la natura e le ricorrenze evocano morte. Un’esperienza di immersione nell’ascolto di 6 concerti vocali e strumentali di artisti del territorio senza amplificazione, aperta a diversi generi musicali.

PROGRAMMA

Sabato 30 ottobre
Ore 15.30 Duo Macculi Saracino Altissima luce
Sabina Macculi soprano, Leopoldo Saracino chitarra ottocentesca, tiorba
Il Duo Macculi Saracino nasce dall’incontro di due musicisti con una ampia attività in diversi ambiti musicali, che hanno deciso di mettere in comune la curiosità verso le possibilità espressive offerte dall’accostamento della voce con gli strumenti della famiglia della chitarra e del liuto, proponendo programmi comprendenti un ampio arco storico e in cui convivono musica e poesia. Le composizioni vocali saranno presentate con l’accompagnamento di strumenti storici (Tiorba e Chitarra ottocentesca) e si alterneranno a letture poetiche e brani strumentali.

Ore 16.30 Passamontagne duo
Canti dalle montagne del mondo
Massimo Losito fisarmonica e piccole percussioni, Valentina Volonté voce e chitarra
Il duo si dedica al contrabbando di suoni, ritmi, melodie e parole al confine fra lingue e culture diverse, combinandoli in un métissage stilistico che spazia dalla canzone da osteria all’etnojazz con citazioni e richiami sonori, che toccano decenni di musica popolare. Racconta di una montagna che ignora le frontiere e diventa punto di contatto tra le persone grazie ai canti della tradizione orale, dalle Alpi ai Pirenei, dalle Ande agli Appennini.

Ore 17.30 Danilo Boggini, fisarmonica   
Declinazione armoniche per fisarmonica    
Un viaggio che ripercorrere le tradizioni popolari, a riprova del fatto che i generi come i popoli e le culture, sono destinati ad incontrarsi ed amalgamarsi. Sonorità e storia attraverso la fisarmonica, di generi diversi e contaminazioni varie come il tango nato in Argentina e suonato su uno strumento tedesco concepito per supplire l’organo nelle chiese. Nella sua evoluzione più dotta esso si arricchisce di apporti jazzistici e classici, con insospettabili legami con il klezmer della diaspora ebraica. Allo stesso modo il musette parigino nasce dagli Auvergnats immigrati in città, ma riceve poi un apporto decisivo dagli Italiani giunti in Francia in cerca di fortuna, giungendo ad arricchirsi ulteriormente grazie all’incontro con il jazz, che sbarca a Parigi già nei primissimi anni del XX secolo.

Domenica 31 ottobre
Ore 15.30 Bianco Romano duo Come fosse un film
Riccardo Bianco sax tenore, Raffaele Romano contrabbasso
Si sono conosciuti frequentando il Dipartimento di Jazz del Conservatorio di Como e da allora hanno collaborato in diverse situazioni strumentali. Si propongono ora in duo (Sax tenore e Contrabbasso) ed in versione del tutto acustica nell’ambizioso tentativo di realizzare una performance poetica sullo spunto di alcuni brani particolarmente affascinanti di Nino Rota, Gabriel Jared e brani originali di Riccardo Bianco. Ciascun brano racconta una storia: come fosse un film.

Ore 16.30 Mimmo Prisco, chitarra classica Sursum Corda
Alla ricerca di un luogo senza limite terreno e temporale. Unico obiettivo: vivere nel colore del suono e nella sua forza narrativa. Entrare in dialogo con paesaggi propri, fondersi con il respiro, come in un limbo senza spazio né tempo. Il suono, la sua onda, la sua trama, abbraccia, accarezza, urta, ferma, trapassa, mischia, scuote, sorvola, racconta. Un intimo viaggio sonoro per tornare natura, linfa.

Ore 17.30 Oskar Boldre solo voce, canto difonico, zucche d’acqua e percussioni etniche 
Suono o son desto?
Un viaggio che gravita attorno alla magica e avvolgente sonorità delle zucche d’acqua, strumento antichissimo di origine Africana chiamato calabash. Queste zucche colme d’acqua sono come delle pance di donne in gravidanza e, assieme a voce canto difonico e percussioni, ci trasporteranno in un percorso a tappe composto da improvvisazioni e alcuni brani originali dal sapore di spezie Mediterranee. www.oskarboldre.com

Gli spettacoli si terranno nel rispetto delle norme Covid-19 vigenti.
Programma completo su: www.organicoscenaartistica.ch
Prenotazioni consigliate, in quanto i posti sono limitati: 076 280 96 90 | info@organicoscenaartistica.ch

 

 

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