L’Istituto di studi italiani presenta il terzo e ultimo ciclo delle “Letture manzoniane”, che prenderà il via il 2 ottobre – come gli scorsi anni, ogni mercoledì alle 18.00 – nell’auditorio del campus di Lugano (Via Buffi, 13). Ci saranno tanti ospiti, a partire da alcuni docenti dell’ISI fino a autorevoli interpreti manzoniani; le letture alterneranno l’analisi di specifici capitoli ad approcci di carattere trasversale prendendo spunto da personaggi o temi particolari.
L’Italia non ha avuto, per varie ragioni, una tradizione romanzesca paragonabile a quella europea: saranno proprio I promessi sposi a porsi come l’unico romanzo italiano del primo Ottocento pienamente all’altezza della narrativa di Goethe, Rousseau, Sterne, Fielding e altri. Il percorso di Manzoni sarà, tuttavia, del tutto particolare, fondato innanzitutto sul rifiuto dell’eros e dell’invenzione fantastica propri del romanzo settecentesco; secondariamente, su una riflessione concernente il rapporto tra storia e letteratura non tanto interessata alla fedeltà agli eventi esterni quanto incentrata sui segreti che dimorano nel cuore dell’uomo, chiamato alla responsabilità di indagarne il mistero con gli strumenti della ragione. Per questo I promessi sposi possono essere definiti il “romanzo dell’inquietudine”: un’opera che ben riassume la personalità del suo autore, per nulla incline ad accontentarsi di facili consolazioni, ma al contrario determinato ad assegnare alla letteratura un’alta missione conoscitiva e morale.
Per maggiori informazioni sul programma: www.isi.com.usi.ch/lectura-manzoniana-iii-ciclo.htm