Eccoci alla seconda parte del nostro percorso. Dopo Bioggio, Agno e anche in questo caso si sale dalla stazione verso il paese. La cartellonistica ne narra l’evoluzione per cui non mi dilungo oltre, accennando solo al fatto che pure questa è una zona ricca di ritrovamenti archeologici e di storia: nel tempo, da qui passarono i Franchi, il territorio fu possedimento longobardo, appartenne alla diocesi di Como, fu zona di battaglie, conquistata dai Cantoni Svizzeri, amministrata dalle famiglie patrizie del luogo, e due generali la calpestarono, in modo diverso, Suvorov e Garibaldi… M’imbatto subito nel bizzarro edificio del comune con i suoi esotici pinnacoli, una costruzione della seconda metà dell’800, fatta edificare dal colonnello Natale Vicari in stile nordalpino. La Chiesa parrocchiale dei Santi Giovanni Battista e Provino, si trova ancora più in alto, come al solito edificio di origini antiche ma sostituito alla fine del ‘700 su progetto di Antonio Boffa. Consacrazione nel 1829. All’interno affreschi di Giovanni Battista Brenni e un organo Mascioni. Non mi suscita particolare trepidazione ma la vista è bella. Quando mi sono recata da queste parti il Museo plebano era chiuso, ma merita una visita senz’altro. Pregevoli alcune abitazioni come Casa Quadri con loggia e sulla facciata, sopra un portale di marmo, un dipinto risalente al 1700 e raffigurante una Deposizione.
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