Appuntamento domani sera alle 18 in Aula A11 presso l’Università della svizzera italiana con un altro incontro di “Archivi del Novecento”, iniziativa RETE DUE/Istituto di Studi italiani. Questa volta, a presentare lo scrittore Mario Soldati sarà il prof. Giacomo Jori.
Mario Soldati (Torino, 1906 – Tellaro, 1999) ha attraversato da protagonista un secolo e i suoi generi: la narrativa, la saggistica, la prosa diaristica e di memoria, il cinema, la televisione. Si forma a Torino, si trasferisce negli Stati Uniti nel ’29, risiede a lungo a Roma per il cinema, poi a Milano, e infine a Tellaro (Golfo della Spezia). Profondo conoscitore dell’Italia, la sua è la biografia e l’opera di un uomo «senza paese», di un classico del Novecento. Le due interviste della RSI, realizzate nel 1962 e nel 1970, da Giorgio Orelli e da Cesare Garboli, sono l’occasione per ritrovarne la complessa personalità e i temi fondamentali, l’umanesimo e la religiosità che dettano questa profezia del domani: «Alla fine del secolo, dopo lo sfacelo della civiltà novecentesca, e nella nuova struttura proletaria e politica della grande Confederazione del Nord, che è tirannia militare di pochi e schiavitù di tutti gli altri, albeggia tuttavia segretamente o, piuttosto, inconsapevolmente, una nuova cultura che è ritornata da sé alle origini umanistiche […]. Se c’è una speranza di pace e di affratellamento col Sud, questa speranza è riposta nel nostro rinato e inconsapevole senso dell’arte, in questo puro, timido, umile nostro Rinascimento» (Lo smeraldo, 1974).