Nella corte della Sopracenerina di Locarno, è in mostra l’opera di Flavio Bertinotti (Roveredo, 1961). Madre svizzera e padre italiano, lo scultore trascorre infanzia e gioventù in Piemonte, per poi stabilirsi definitivamente in Ticino dove si sposa con Lia e cresce i figli Deborah e Simone. Vive a Brione sopra Minusio.
È falegname, lavorare il legno è da sempre la sua passione e già nel suo modo di costruire mobili su misura colpiscono creatività ed ingegno.
Nel tempo libero si dedica alla scultura, prima con piccole creazioni, poi con un interesse sempre più profondo. Ama camminare nella natura, gli capita d’imbattersi in tronchi e radici dalle forme particolari e da questi incontri nascono le sue idee spesso ispirate a temi bellici, a racconti ascoltati da bambino dal papà, dalla nonna e dagli zii che hanno vissuto la guerra. Le sue opere riflettono un intrecciarsi di ricordi del passato a stati d’animo del presente. Ed evocano emozioni forti e contrastanti come la paura, la rabbia, la tristezza, la gioia e il senso di libertà.