Spazio PAePA di Milano ospita, dal 27 settembre all’11 novembre, la mostra personale della scultrice Luisa Elia dal titolo Souvenir. Il progetto espositivo è a cura di Arianna Baldoni, che ripercorre l’ormai quarantennale lavoro di ricerca dell’artista.
Luisa Elia ha dato inizio alla sua carriera artistica nel 1973 in uno studio di Lecce (sua città natale), dove inizia a creare le sue prime sculture. Successivamente nel 1987 si trasferisce a Milano dove continua a lavorare e a partecipare a numerose mostre nazionali e internazionali, tra cui: Il Festival dei due Mondi a Spoleto (1991), con direzione artistica di Achille Bonito Oliva; Art & Tabac, Museo del tabacco a Vienna/Amsterdam (1995) Bruxelles, Tel Aviv (2016), con direzione artistica di Pierre Restany; Biennale di Venezia (2011), a cura di Gaspare Luigi Marcone; L’altra metà della scultura, Museo Francesco Messina, a cura di Maria Fratelli, testo di Leonardo Merlini, Milano (2016); e tantissime altre ancora.
Inoltre, l’artista nutre una profonda passione anche per la poesia che spesso traspare nelle sue opere…
In particolare, Souvenir offre una visione affascinante del suo universo poetico creato da costruzioni nel vuoto, in sabbia e pomice o terra di campagna, appartenenti ai suoi cicli Souvenir senza grazie e In fieri. Il processo che porta alla creazione di queste astrazioni geometriche ed enigmatiche, secondo la definizione della stessa artista, è l’elemento fondativo di tutta la sua poetica. Le altre sculture, che fanno parte della mostra, in gomma e pigmenti, hanno origine da un procedimento che Luisa Elia definisce alchemico. In Passi di/versi, 7 Gomme aggregate, e nel trittico in bronzo, due sue liriche composte a fine anni Ottanta si integrano con le opere.
La ricerca di Elia – che analizza prevalentemente il vuoto e lo spazio, traendo sempre spunto da un mondo in cui idee e cultura interagiscono indissolubilmente – si è avvalsa della collaborazione di Musei, come la Gallery Tom di Tokyo, e di critici, poeti e artisti, tra i quali: Achille Bonito Oliva, Pierre Restany, Dario Bellezza, Luciano Fabro.
Arianna Baldoni, nella sua intervista all’artista, pubblicata sul catalogo che accompagna la mostra, relaziona alcune sue opere come la serie di Gomme 2009 alle ricerche degli anni Sessanta e Settanta di figure come Eva Hesse, Lynda Benglis, Louise Bourgeois, Lee Bontecou, nelle quali sono predominati temi come l’intimità, il dolore, la sessualità, toccando anche argomentazioni sociopolitiche tra cui la condizione femminile.
La rassegna apre venerdì 27 settembre alle 18.30 a Spazio PAePA di Milano diretto da Giuliano e Nunzia Papalini. Per maggiori informazioni visitare la pagina Facebook