Moby Dick alla prova
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Quando non hai l’oceano e non hai una barca, quando non hai una balena e l’Ottocento è finito da un pezzo, allora ti basti Ismaele – marinaio/profeta di Dio che ti narra la storia. Come Melville, anche Orson Welles e De Capitani usano la corrente delle citazioni bibliche, epiche e shakespeariane per ficcare (con tocco da maghi) gli spettatori di Moby Dick alla prova nella gola del mare. Uno spettacolo nello spettacolo – senza il vizio del metateatro: quell’indigesto istruire lo spettatore e, al contempo, farlo sentire estromesso; quel consentirgli solo una sbirciatina al meccanismo. In questa messinscena dell’Elfo, allo spettatore non si servono le briciole, ma il succo denso e indescrivibile del viaggio.
Ma.Co.
