Un lento ma progressivo cammino per scoprire la bellezza di essere umani, pur essendo costretti a un destino di oblio, emarginati dalla società, rinchiusi nello spazio angusto di un mitologico labirinto, immagine dell’intrico della vita. È questo il percorso del Minotauro di Friedrich Dürrenmatt, pièce scritta dal celebre scrittore e drammaturgo svizzero nel 1985, riproposta il prossimo 18 gennaio al Teatro Sociale di Bellinzona per la regia di Margherita Saltamacchia. L’originale messa in scena – come ci spiega Saltamacchia – prevederà alcune sorprese, scelte che giungono dopo quasi due anni di lavoro e che intendono fare in modo che il Minotauro dürrenmattiano, superata l’immagine di colpevolezza che gli viene solitamente attribuita dal mito greco, richiami ciascuno all’identificazione e alla riflessione sulla propria interiorità.
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