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Museo d’arte di Mendrisio dedica una retrospettiva a Penck

Penck, Il campo di battaglia, 1989. © 2021, ProLitteris, Zurich

Da domenica 24 ottobre il Museo d’arte di Mendrisio dedica una grande retrospettiva al maestro tedesco A. R. Penck (1939-2017), tra i più importanti artisti tedeschi della seconda metà del Novecento. Penck, insieme Baselitz, Lüpertz, Polke, Richter, Immendorf e Kiefer, ha saputo esprimere le contraddizioni della Germania post-nazista e del conflitto Est-Ovest mediante un linguaggio originalissimo seppur concepito nelle forme espressive tradizionali, come pittura, disegno e scultura.

La retrospettiva di Mendrisio curata da Simone Soldini, Ulf Jensen e Barbara Paltenghi Malacrida – comprensiva di oltre 40 dipinti di grande formato, 20 sculture in bronzo, cartone e feltro, oltre una cinquantina di opere su carta e libri d’artista – intende ripercorrere le principali tappe del suo percorso creativo.

Grazie alla sua celeberrima figura stilizzata, che lo porta a fama internazionale, Penck ha saputo trasformare il campo figurativo in un megafono attraverso il quale diffondere le proprie convinzioni teoriche ed estetiche. La sua pittura monumentale si riallaccia sia al genere storico, specchio degli eventi contemporanei, sia alla pittura simbolica, a cui dà voce attraverso un intero bestiario di figure totemiche o animali arcaici. Fino alla sua produzione della maturità, A.R. Penck persegue l’idea di un’immagine visionaria capace di rappresentare in un’unica prospettiva la coralità del mondo.

Museo d’arte Mendrisio, Piazzetta dei Serviti 1

A.R. Penck

Dal 24 ottobre 2021 al 13 febbraio 2022

Mar – Ven, 10-12 / 14-17; Sab – Dom e festivi, 10-18

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