Parlare di “bibliocabine”, “bibliocassette” o “biblioroulotte” – esperienze di condivisione libraria autonome attestate, in Ticino, per la prima volta nel 2011 a Breganzona – non è solo parlare di libri e della loro fruizione diffusa sul territorio: è parlare anche di persone, volontariato, senso della comunità, alludendo al lavoro “nascosto” che l’allestimento e la cura di questi spazi, sorti spontaneamente sul territorio in alternativa alle Biblioteche tradizionali, spesso richiedono. Lo sottolinea con molta puntualità l’ultimo numero dei Quaderni dell’Osservatorio culturale del Canton Ticino, dedicato ai luoghi, non istituzionalizzati, in cui avvengono gli scambi librari nel Cantone Ticino. Con il titolo Pagine nomadi. Scambi librari nel Cantone Ticino fra bibliocabine, bibliocassette e altre iniziative, esso approfondisce l’indagine avviata, dal 2019, dalla Divisione della cultura e degli studi universitari (DCSU) – e sfociata, finora, in quattro Quaderni – “Forme e ritmi della lettura nel Cantone Ticino”.
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