Giovedì 13 febbraio alle ore 18.30 presso la Casa della Letteratura per la Svizzera italiana a Lugano si aprirà il programma 2020 della rassegna LE VITE CONTROVENTO.
Il primo ospite sarà il giornalista e scrittore e inviato speciale del Corriere della Sera Paolo Di Stefano in dialogo con Mariarosa Mancuso, critica cinematografica che lavora presso la Radio della Svizzera italiana e per il Foglio ed ha tradotto i racconti di Edgar Allan Poe.
Marcinelle, il Niger, l’Algeria, Telbana, la Svizzera o la Sicilia, Avola, le mura di una casa, il mare. Partigiani, migranti, minatori o camerieri, tipografi, figli e genitori. Vite mai illustri e luoghi che diventano la Storia.
Paolo Di Stefano presenterà storie estratte dalle cronache più conclamate eppure ancora invisibili: la fuga notturna di una donna che si sottrae al marito e forse anche a se stessa ed al proprio passato nelle voci e nelle pagine del diario di Baci da non ripetere alla catastrofe in Belgio dell’agosto 1856 quando in una miniera del distretto carbonifero di Charleroi, un incendio scoppiato a 975 metri sottoterra costerà la vita a 262 persone, 136 delle quali immigrati italiani caduti pe un banale incidente ma assassinati dall’ imprevidenza premeditata, dalla mancanza di misure protettive e dalla disorganizzazione in La catastròfa; il tipografo Nico Motta che abbandona Milano per tornare a Messina lasciandosi alle spalle una famiglia disperata e ostile, “travestito” da giornalista per cercare tracce (o indagare) sulla propria infanzia in collegio, memoria intrappolata che tornerà lentamente in superfice grazie alle voci degli ex-compagni in Tutti contenti oppure le campagne di Avola nel 1954 quando il mezzadro Paolo Gallo scompare, lasciando sul terreno solo un cappello e qualche macchia di sangue; nel mezzo il fratello Salvatore e suo figlio Sebastiano, le famiglie divise, un facile giudizio che appoggia nella morale comune come un marchio a fuoco in Giallo d’Avola o ancora la piccola Rita, dieci anni, portata via da un furgone azzurro una mattina di primavera, tenuta prigioniera due metri sottoterra per otto anni che si salverà solo grazie alla propria forza e implacabile voglia di vivere in Nel cuore che ti cerca. O, infine, la semplice voce di Sekù dalle troppe vite, in fuga dal Mali e sino al Nord di una Milano dove, forse, la vita tornerà ad assomigliare a un colore che vale la pena di accogliere in Sekù non ha paura, controcanto forse alla storia dell’egiziano Tawfik di Il ragazzo di Telbana o di Selim ne I pesci devono morire.
Sarà Mariarosa Mancuso a sollecitare Paolo Di Stefano in un viaggio attraverso i libri già pubblicati e quello in arrivo a marzo 2020 per Bompiani; un viaggio per andare oltre lo sguardo appoggiato al solo presente; il guardare indietro per comprendere il futuro necessario.
La prenotazione dei posti è fortemente consigliata; info sul sito: https://www.casadellaletteratura.ch/