Una poesia “diversa” per il suo tempo, capace di “abitare” il reale e al contempo di trascenderlo per recare un messaggio di umanissima speranza: l’abbraccio consolatore, lo sguardo redentivo che ci raccontano di un’umanità non tanto costruita a forza di parole, ma attraversata da un calore nuovo. È ciò che emerge dai versi di La luce sulle tempie, poesia tratta dalla raccolta Somiglianze e scelta, ieri sera, dal prof. Andrea Afribo per presentare al pubblico accorso all’auditorio USI il mondo poetico di Milo De Angelis
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