La Fondazione svizzera Schiller ha assegnato i premi “Terra nova” 2022 alle autrici Katja Brunner e Laura Di Corcia e alla traduttrice Lydia Dimitrow. I premi, dotati di 5.000 franchi ciascuno, saranno consegnati venerdì 16 settembre 2022 alle ore 17.30 nel sogar theater di Zurigo, ha annunciato oggi la fondazione.
Katja Brunner, nata nel 1991 a Zurigo, è stata premiata per Geister sind auch nur Menschen (Der gesunde Menschenversand, 2021), opera d’esordio in cui riunisce due delle sue opere teatrali: “I fantasmi sono solo umani” e “Cambia lo stato aggregato del tuo dolore”. L’opera ha convinto la giuria «per l’impavidità con cui vengono trattati argomenti come la vecchiaia, la morte e il dolore» e il linguaggio «diretto e vivido, ma anche alienante, la cui ambiguità aiuta i testi ad avanzare».
Laura Di Corcia, nata a Mendrisio nel 1982, ha vinto il premio per Diorama (Tlon, 2021), «un’opera matura e a suo modo coraggiosa», a giudizio della giuria, che definisce l’autrice «una voce nuova e intrigante nel panorama della poesia di lingua italiana». Laura Di Corcia, si legge ancora nella motivazione, «interroga incessantemente la realtà e la Storia senza concessioni» accompagnando il lettore «nell’alternanza di riflessioni astratte, profonde, e testimonianze concrete, talvolta ispirate dal vissuto personale», dove «le ingiustizie e le derive del nostro presente – come il razzismo, la violenza sulle donne, le prepotenze di classe – sono passate al setaccio di una lingua attenta e viva, che non teme di allungare il verso, rendendolo improvvisamente denso, o di rarefarlo in poche parole». Per un approfondimento v. I percorsi di Laura di Corcia, recensione dell’incontro promosso dalla Casa della Letteratura per la Svizzera italiana.
Lydia Dimitrow, nata a Berlino nel 1989, è stata premiata per la sua traduzione in tedesco del romanzo Lo zoo di Roma di Pascal Janovjak: Der Zoo in Rom (Lenos Verlag, 2021). La «traduzione estremamente attenta di Lydia Dimitrov», secondo la giuria, «trova un equilibrio tra la leggerezza e la velocità della narrazione da un lato e la malinconia e la pesantezza della storia dall’altro» riuscendo al contempo a rendere con efficacia l’umorismo e l’ironia del narratore.