«Il caso di Ortelli è stimolante. Ci sono suoi testi che ancora attendono di essere studiati. La valutazione e la collocazione di questo autore nel panorama della letteratura ticinese è in fieri, attende nuove indagini e nuove edizioni». A sostenerlo è Stefano Barelli nel presentare un personaggio poliedrico: assiduo collaboratore del Giornale del Popolo – una delle 36 testate con cui collaborava – scrittore, insegnante, redattore radiofonico, animatore di circoli culturali, tratteggiare la complessa personalità di Pio Ortelli non è infatti compito semplice. Ancora meno semplice è avere un’immagine complessiva della sua opera, a fronte di testi che ancora mancano di un’edizione e giacciono, attualmente, nel fondo Ortelli dell’Archivio Prezzolini. Per questo è sicuramente da salutare con grande favore l’ultima iniziativa del prof. Flavio Catenazzi: quella di pubblicare il romanzo finora inedito di Ortelli, intitolato Frontiera. A salutare la novità, ieri sera alla Biblioteca Cantonale di Lugano, moderati da Stefano Vassere, oltre al prof. Barelli del CSIA e allo stesso prof. Catenazzi, anche Karin Stefanski per l’Archivio Prezzolini, accolti, tra il pubblico, dai famigliari di Ortelli, giunti a sentir parlare del padre, prematuramente scomparso nel 1963.
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