Nella ripresa generale delle attività culturali nel Cantone, con l’allentamento delle misure sanitarie, sono riprese ieri sera, alla presenza di un cospicuo numero di partecipanti, anche le attività pubbliche della Biblioteca cantonale di Lugano. A inaugurare questo “nuovo inizio” la presentazione dell’attività editoriale dell’Istituto di Studi italiani (ISI) dell’Università della Svizzera italiana (USI), inauguratasi nel 2014 con la fondazione delle due collane, presso la Casa editrice Leo S. Olschki, “Officina” e “Biblioteca”. Un’attività molto densa e ricca, sviluppatasi nell’arco di poco tempo, e che ha permesso a molti studenti laureandi e dottorandi di pubblicare la propria tesi di laurea o di dottorato, frutto delle loro ricerche. Al momento i volumi pubblicati sono una decina, ma molti altri sono in preparazione, tra cui una raccolta delle Letture dantesche, promosse dall’Istituto, negli scorsi anni, volume destinato a diventare un unicum in Ticino.
«Un libro è un oggetto di comunicazione e di dialogo che attraversa il tempo; dialogo, nel caso di queste due collane, anche dell’Università e della sua Facoltà di comunicazione, cultura e società come istituzione e il territorio che la circonda», ha esordito Sara Greco, vice decana della Facoltà, portando i saluti del rettore, Boas Erez.
Il testo integrale dell'articolo è accessibile ai soli abbonati.
Effettui per cortesia l'accesso con i Suoi dati:
L'abbonamento per privati all'Osservatore costa CHF 35.--/anno
e può essere sottoscritto tramite
l'apposito formulario.