«I limiti precisi entro i quali agiamo ci sono imposti dalla costituzione tedesca, che nel suo articolo 5 garantisce la libertà di espressione e nell’articolo 18 sanziona chiaramente ogni azione che miri a destabilizzare l’ordine democratico. Per questo motivo alla Buchmesse hanno diritto di essere presenti, se si attengono alle regole stabilite, sia case editrici di estrema destra, sia editori di estrema sinistra». Così ha risposto il direttore Jürgen Boos ad un giornalista che, durante la conferenza stampa di presentazione dell’edizione di quest’anno della Fiera del Libro di Francoforte (16-20 ottobre), gli ha chiesto se, nella selezione degli espositori, non venissero applicati due pesi e due misure, a dipendenza dell’orientamento politico delle case editrici. Accuse di questo tipo non sono nuove per la più grande fiera mondiale dell’editoria – oltre 7’200 espositori da 150 Paesi –, dal momento che, come ha evidenziato ancora Boos, «la Buchmesse svolge anche una funzione politica, concentrando, come una lente focalizzatrice, i grandi temi del presente – dalla democrazia e dalla libertà d’espressione, alla pari opportunità e alle sfide legate ai cambiamenti climatici”. È perciò in questa prospettiva che va letta la campagna di quest’anno, intitolata Create your Revolution – Initiative for the Future of Culture e lanciata in collaborazione, fra gli altri, con le Nazioni Unite e ARTE. Per l’occasione il canale televisivo culturale franco-tedesco ha prodotto quattro video, disponibili dal 18 settembre nella sua mediateca, con interviste a varie personalità sul ruolo che la cultura riveste nell’affrontare le stringenti domande del presente.
Come il direttore Jürgen Boss non si è stancato di ripetere, la Buchmesse, negli ultimi dieci anni, si è trasformata da fiera del libro come oggetto fisico in una «fiera dei contenuti», in cui al testo si aggiungono, in particolare, le immagini in movimento. Non stupisce quindi che, per la prima volta, la Fiera del Libro cooperi, nell’ambito del proprio spazio espositivo di ben 3’000 m2 denominato THE ARTS+, con B3, la Biennale delle immagini in movimento sponsorizzata dal Land dell’Assia.
Il concetto dei cosiddetti “mondi tematici” (Themenwelten), introdotto nell’edizione dello scorso anno, è stato esteso quest’anno con la creazione di Frankfurt Audio e Frankfurt Authors. Nell’area Frankfurt Audio saranno concentrate le novità concernenti gli audiolibri, i podcast e gli assistenti vocali del tipo di Alexa, novità che saranno discusse in varie relazioni e in una conferenza specifica, il Frankfurt Audio Summit, che si terrà giovedì 17 ottobre. Frankfurt Authors è invece l’evoluzione della sezione dedicata all’auto-pubblicazione (self publishing), che si arricchisce di un palcoscenico apposito per relazioni e incontri con gli autori.
Da ormai oltre trent’anni ad ogni edizione della Buchmesse è presente un Paese o una regione linguistica ospite. Quest’anno è la volta della Norvegia, che al motto Il sogno in noi parteciperà alla fiera con una folta delegazione – sono infatti attesi oltre 100 fra scrittori e scrittrici – guidata dalla principessa Mette-Marit, che giungerà a Francoforte con uno speciale “treno letterario” da Berlino.
Cleto Pescia