Prêtre, una dinastia di artisti in mostra a Lugano
Venerdì 23 agosto alle ore 18.00, presso la Limonaia di Villa Saroli a Lugano, si terrà l’inaugurazione della mostra che riunisce le opere di quattro generazioni della famiglia Prêtre. Presenta l’esposizione Dalmazio Ambrosioni, storico e critico d’arte.
Léon Prêtre (Porrentruy 1860-1936), è il capostipite, con il suggello storico di essere il primo pittore giurassiano professionista. Buone scuole dai Benedettini, impiego alla Benziger di Einsiedeln, tra Sette e Ottocento la più celebre e moderna stamperia al mondo di immagini sacre; già nel 1870 introdusse la cromolitografia, rendendo possibile per la prima volta la riproduzione di immagini a colori in grandi tirature. I colori, la stampa, i ritocchi, la perfezione delle riproduzioni e poi per Léon Prêtre il mondo delle collezioni, artisti, musei. Una folgorazione quello des Beaux Arts di Neuchâtel dove si convince di dedicarsi a disegno e pittura. Una vocazione, una scelta di vita. Dipinge e disegna con assiduità, apre una cartoleria a Porrentruy, edita opere storiche importanti, nel 1893 soggiorna a Parigi, frequenta l’Académie Julian, la stessa di Matisse, Edouard Vuillard e tanti altri, al Musée du Luxembourg esegue copie dei maestri. Parigi diventa il riferimento costante (vi abiterà cinque anni), Porrentruy il centro dell’attività commerciale ma soprattutto artistica. Restaura quadri, esegue decorazioni in edifici sacri, è apprezzato nella ritrattistica, dipinge paesaggi in stile post-impressionista con una certa attenzione al pointillisme. La sua fama si espande, espone con regolarità, è apprezzato dai collezionisti. Conosciuto come «le peintre de la lumière», tiene contatti costanti con i pittori giurassaini Willi Nicolet e Louis Poupon. La sua opera fa parte del patrimonio artistico del Giura e influenza l’arte del XX secolo. Nel 2011 il Musée de l’Hôtel-Dieu di Porrentruy gli dedica una mostra antologica. Léon è l’esempio d’una vita dedicata all’arte per le generazioni che verranno, dedite al ricordo del nonno artista e attente a rilanciare un loro familiare “esprit d’art”.
Il nipote Edgard Prêtre (1937), architetto, giunge a Lugano nel 1959, s’insedia a Pregassona, per ragioni professionali gira il mondo accompagnato dalla passione per la pittura. Schizzi, disegni, manifesti, acquarelli, affreschi (la Deposizione nella chiesa di Piandera), dipinti, ritratti, paesaggi dei luoghi del cuore, soprattutto Lugano, sono i temi preferiti. Colori e luce sono il leitmotiv di una produzione vasta, assidua, quotidiana. La pittura è il suo strumento privilegiato per interpretare la realtà, con un tocco raffinato di poesia e di sentimento. Raccoglie un plauso diffuso, sincero, popolare nelle diverse esposizioni luganesi.
Jacky Prêtre (1943-2018), fratello di Edgar, ha vissuto nel suo Giura coltivando le varie tecniche pittoriche e specializzandosi nella pittura ad olio. Fantasioso, gioviale, sensibile, ha privilegiato in pittura il tema dei clown e degli animali con un occhio al mondo del circo inteso come sintesi della vita. Ha tenuto esposizioni nella Svizzera francese, soprattutto Bienne e Delémont. È considerato il pittore dell’allegoria tra apparente felicità, la maschera del clown, e realtà della vita, non senza una punta di ironia talvolta amara.
Janine Frick-Prêtre (1935), sorella di Edgar, nata a Porrentruy, vive a Ginevra amando il Ticino di tanta parte della famiglia. Raffinata acquarellista, coltiva magistralmente l’acquosità di una tecnica istantanea con la quale riesce a tradurre una visione piacevole della vita, in cui la delicatezza del colore esalta particolarità e sfumature, momenti e sensazioni. Ha tenuto diverse esposizioni a Losanna e Ginevra.
Sonia Crotta-Prêtre, figlia di Edgar (Lugano 1963) affianca alla famiglia, tre figli, il piacere dell’arte, acquarello ed acrilico in particolare. Le piace sperimentare tecniche diverse, trovando così il piacere dell’espressione in libertà. Il suo tema è lo scenario della natura, indagata nel paesaggio ma anche nell’infinita varietà di momenti particolari, congiunzioni anche minime rese con uno spiccato senso del colore.
Catherine Walter-Prêtre (Lugano 1968) ama la fotografia con la quale non si limita a ritrarre le bellezze della “madre terra”, nelle grandi come nelle minime, microscopiche espressioni, ma esprime e suggella stati d’animo, emozioni, sensazioni. È attratta dai colori, dalla purezza della geometria, dalla capacità della fotografia di cogliere quello che sfugge abitualmente allo sguardo, dalle gocce d’acqua alle fasi lunari, con un occhio indagatore e poetico ad un tempo.
Joëlle Walter (Lugano 2007), figlia di Catherine, frequenta il CSIA – Centro scolastico industrie artistiche di Lugano, corso di tecnologia tessile. «L’ho scelta perché il disegno e le diverse tecniche espressive mi affascinano sin da piccola, sull’esempio di mamma e nonno». Tra le tante tecniche privilegia l’acquarello, riuscendo con questa espressione d’arte a rendere aspetti anche minimi di una realtà esteriore ed interiore ad un tempo.
Informazioni
La mostra alla Limonaia di Villa Saroli si tiene in due periodi distinti ma ravvicinati: dal 23 al 26 agosto e dal 4 al 14 settembre. Orari: giovedì 12-16 – venerdì 14-18 – sabato 12-19. Entrata libera.