Teatro

Primo Levi e Liliana Segre nel “grande nulla”: la pièce al Foce

©Anouk Andrea Boni

Martedì 28 e mercoledì 29 gennaio, in occasione dell’ottantesimo anniversario della liberazione dei campi di concentramento, il giovane regista e drammaturgo Romeo Gasparini prende libero spunto da un’inedita corrispondenza tra la Senatrice Liliana Segre e lo scrittore Primo Levi, portando in scena contemporanei dubbi sul ruolo dei giovani in un mondo tutto da ricostruire. Lo spettacolo, intitolato Il grande nulla, è una produzione dello Studio Mira, realizzato in collaborazione con ASI Ticino – Associazione Svizzera Israele.

«Liliana, cara amica mia: per noi non c’è più niente da fare, siamo tutti sommersi da quello che ci è successo non c’è più speranza per nessuno». Con queste poche righe Primo Levi stronca, nel 1986, un breve ed inedito scambio epistolare iniziato da Liliana Segre dopo la pubblicazione de I sommersi e i salvati. L’esperienza del lager aveva chiaramente avuto su i due un effetto diametralmente opposto, maturando nell’uno un colto pessimismo, e nell’altra un’infaticabile speranza. Il grande nulla esplora la genesi di questi ideali, ripercorrendo episodicamente tratti delle biografie di entrambi e immaginando il loro scambio epistolare come un dialogo avvenuto sul treno di ritorno in Italia, tragitto che di fatto intrapresero a sole poche settimane di distanza da appena adolescenti.

Lo spettacolo ha una mise-en-scene radicalmente evocativa, sviluppandosi secondo meccanismi del sogno ricorrente descritto da tanti sopravvissuti per cui, anche se tornati a casa, non hanno mai creduto di aver abbandonato veramente il lager. Prendendo ispirazione dallo spaventoso immaginario marittimo prodotto da Primo Levi, che colpì Liliana a tal punto da scrivergli, la narrativa si sviluppa su un’isola nel mezzo di una distesa nera, costantemente minacciata da flutti e mostri marini. Su questa improvvisata zattera di Medusa, i personaggi del dramma si confrontano con la prospettiva di non riuscire mai ad essere liberi dal loro passato, prigionieri per sempre della loro interrotta giovinezza, nella pancia di un invisibile e morente leviatano.

Lo spettacolo andrà in scena martedì 28 gennaio alle ore 20.30 e mercoledì 29 gennaio, alle 18.00 e alle 20.30. Età: dai 12 anni. Prevendite online: luganolac.ch

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