Dal divano osservo le code chilometriche che quest’anno, complice l’astinenza pandemica dei turisti, hanno raggiunto record di attese al San Gottardo. E se si pensa ad orari più “intelligenti”, non è che vada meglio di notte, la vacanza la si deve guadagnare a quanto pare con un avvio da incubo (parola dei protagonisti). A me sembra un mondo di pazzi, ma è anche vero che dal soleggiato Ticino la prospettiva può essere diversa. In ogni caso continuo a perorare la causa ferroviaria: pure i treni risultano affollati in questo periodo, ma almeno non ci si sente sardine chiuse in una scatola di metallo che non offre alternative di fuga. In treno si hanno molte più possibilità di trascorrere il tempo.
Va bene, detto questo ho deciso di darmi alla botanica nella splendida cornice del Parco San Grato, vicino a Carona, il villaggio sopra Paradiso, ricco di un passato culturale e intellettuale, di cui avevo già scritto per la mia rubrica (v. Va’ dove ti portano i piedi).
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