Sabato 17 novembre è stata presentata la rinnovata Sezione Archeologica Romana del Museo “Paolo Giovio” di Como, svelando ai visitatori una serie di importanti novità grazie ad un allestimento più ricco e con nuovi reperti risalenti all’età romana, ma anche con l’aggiornamento di tutti i pannelli e le didascalie in lingua inglese, per rendere la visita più fruibile anche ai visitatori stranieri.
Un’occasione per conoscere ancora più nel dettaglio il passato della città, anche alla luce del recente ritrovamento in centro a Como di una cospicua quantità di monete d’oro della tarda età romana che ha senza dubbio risvegliato l’interesse per l’epoca e riportato l’attenzione sulla centralità storica del territorio.
I nuovi reperti ospitati nel museo, che andranno ad aggiungersi alle importanti opere e ai significativi manufatti che già costituivano l’esposizione, sono frutto di uno scavo urbano effettuato nel 1999 in viale Varese angolo via Benzi, in occasione della costruzione della sede comasca di Regione Lombardia, che ha portato alla luce un intero quartiere e due necropoli di epoca romana.
Tra i ritrovamenti più interessanti di questi scavi, ora proposti nel nuovo allestimento della Sezione Romana, c’è senza dubbio una locanda per viaggiatori che – grazie a un violento incendio che nel III secolo d.C. causò il crollo del tetto sigillando tutto quanto si trovava all’interno – ha restituito attrezzi da cucina (mortai, una graticola e uno spiedo per cuocere le carni, oltre ad un gancio di sospensione), strumenti legati alle attività nei campi, utensili per lavori di manutenzione, oltre ad un’applique in bronzo che raffigura Dioniso su una roccia con una pantera al suo fianco.
Un’attenzione particolare merita la cosiddetta “tomba della maga”, chiamata così perché conteneva oggetti che hanno fatto nascere ipotesi suggestive. Infatti nel ricco corredo ritrovato nella tomba, datata al IV secolo d.C., oltre a diversi recipienti in vetro e gioielli in materiali preziosi, vi erano una laminetta in oro con un’iscrizione magica e un astuccio cilindrico pure in oro contenente un’altra laminetta arrotolata in piombo. Questi oggetti venivano indossati come amuleti a scopo protettivo perché si riteneva che le formule magiche incise avessero il potere di tenere lontani i demoni.
La lettura della laminetta in oro ha dimostrato che l’iscrizione presente su di essa è costituita da una serie di simboli (detti, con un termine greco, charakteres) che rappresentavano divinità la cui origine va ricondotta alle credenze del vicino Oriente. L’esame antropologico ha rivelato che la defunta, di 25-29 anni d’età, presentava caratteri nordici con influssi centro-asiatici, mentre gli esami chimici hanno evidenziato nelle ossa un’elevata concentrazione di arsenico: ciò ha portato gli esperti ad avanzare l’ipotesi che la donna esercitasse un’attività, nella quale era previsto l’uso di sostanze coloranti o pigmenti che contengono arsenico, come ad esempio l’ocra.
Oltre a questi nuovi reperti, che forniscono senz’altro un grande contributo alla conoscenza di Como romana, il nuovo allestimento ha mantenuto l’esposizione di alcuni dei reperti già presenti nell’allestimento precedente e particolarmente significativi e importanti, come l’imponente “Rilievo dei cavalieri”, il famoso “Ritratto di Augusto”, ma anche le quattro basi figurate con scene a soggetto mitologico, sportivo o storico rinvenute all’interno di una torre tardoantica addossata alla cinta muraria lungo viale Varese, all’angolo con via Cinque Giornate.
Infine, la sezione archeologica romana è stata interessata anche da un rinnovamento dell’apparato informativo. Sono stati infatti aggiornati tutti i pannelli e le didascalie degli oggetti in base agli studi più recenti e il materiale didascalico è stato predisposto sia in italiano che in inglese, per rendere la sezione più facilmente fruibile anche per i visitatori stranieri.
«Il nuovo allestimento della sezione romana testimonia il ruolo importante dei musei civici nel tessuto culturale cittadino – commenta il Sindaco di Como, Mario Landriscina – ed è segno della vitalità delle istituzioni museali che si rinnovano».
«Finalmente vengono esposti a Como i materiali dello scavo di via Benzi – afferma l’Assessore alla Cultura, Simona Rossotti – permettendo di ammirare dei reperti molto particolari che contribuiscono a raccontare la storia della nostra città».
Il Museo – in Piazza Medaglie d’oro a Como – è visitabile da martedì a domenica, dalle 10 alle 18.