“Rossella”, in scena al Foce lo spettacolo con Egidia Bruno
Mercoledì 31 maggio alle ore 20.30 al Teatro Foce andrà in scena Rosella, la storia di una ragazza nata in un paese del Sud Italia che, negli anni del boom economico, decide di trasferirsi a Milano. Come altre decine di migliaia di persone, Rosella è attratta dalla possibilità di lavorare ed emanciparsi, dal mito della grande città e, nel suo caso, anche dalla volontà di sottrarsi a una condizione femminile che si perpetua da secoli. In fondo Rosella parte perché partono tutti, e ad accoglierla ci sono i familiari che hanno lasciato il sud prima di lei. I periodici ritorni di Rosella al paese natale mettono in evidenza una continua contrapposizione tra Nord e Sud. La sua biografia si intreccia con la storia di una nazione, nel periodo che va dagli anni Sessanta ai primi anni Novanta: la strage di piazza Fontana, la legge sul divorzio, il terremoto in Irpinia. Un’epoca che ha segnato un forte cambiamento nella società italiana.
Il desiderio di scrivere Rosella nasce dall’incontro tra l’esperienza autoriale e attoriale di Egidia Bruno, la sua storia personale di meridionale giunta a Milano in un’epoca successiva, ma con l’eco dei racconti delle generazioni precedenti, e Alberto Saibene, intellettuale anomalo di famiglia milanese, che ha investigato il ruolo della donna nella regia de La ragazza Carla (tratto dall’omonimo poema di Elio Pagliarani, RAI Cinema, 2015). Artisti coetanei, Egidia Bruno e Alberto Saibene, in questo lavoro affrontano parte del proprio passato: crescere in un Paese che i mass media stavano unificando, in cui, grazie al fenomeno della migrazione di massa, settentrionali e meridionali avevano l’occasione di incontrarsi e conoscersi, nonostante le diffidenze tra gli uni e gli altri fossero molto forti.
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