San Materno, il pensiero di Marx in “Non mi serve niente”
Sabato 3 giugno alle ore 20.30, il Teatro San Materno di Ascona accoglie Non mi serve niente di Manlio Marinelli, spettacolo con Antonella Delli Gatti che indaga la condizione sommersa dei molti che sono senza voce.
Pensiamo l’economia e il mondo del lavoro come una serie di numeri, di statistiche, di diagrammi di flusso. Tra gli anni ’80 del novecento e gli anni dieci di questo secolo il PIL in quota ai profitti d’impresa ha guadagnato 8 punti, cioè 120 miliardi di euro all’anno. Una ricchezza finita in utili e non in salari, diseguaglianza di reddito che si è allargata enormemente e redditi dei lavoratori precipitati. Quale umanità e quale costo umano si celano dietro il divario di una società che ha definito il concetto di lavoro e di valore in termini di ragioneria sociale? Per rispondere a questa domanda Manlio Marinelli ci offre un testo che percorre il pensiero di Karl Marx – nello specifico quello delle sue Opere filosofiche giovanili – sulle trame di un polilogo che scandaglia l’umanità alienata e silenziosamente dolente della società contemporanea; quella società cosiddetta liquida che è invece al contrario un pantano opprimente dentro cui si gioca la più formidabile macelleria esistenziale degli ultimi cinquant’anni.
Per info e prenotazioni: www.teatrosanmaterno.ch – +41 (0)79 646 16 14