All’iniziativa avevo accennato. E di questi tempi, pur nell’emergenza sanitaria, ci si può già considerare fortunati di non vivere in tristi realtà periferiche o metropolitane in cui la cementificazione non dà respiro, con poco verde, a chilometri di distanza da qualcosa definibile come ambiente naturale. A noi ticinesi basta poco, a volte muovendosi anche a piedi, per trovarsi immersi nei boschi, circondati da prati e alberi. Provare per crederlo. Una parola, probabilmente lanciata dal marketing turistico degli ultimi anni è foliage, cioè andare in un posto particolarmente suggestivo per ammirare le foglie autunnali, le mutazioni cromatiche che avvengono in questa stagione. Gettonate soprattutto sono nazioni come il Giappone o il Canada. Oggi che si deve rinunciare all’estero, è una ragione in più per contemplare le bellezze nostrane che non mancano affatto. E sulle strade di casa si riescono a fare altre scoperte se si esce dalla routine e si decide di indossare i panni del viaggiatore domestico.
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