Mentre guardo fuori dalla finestra e vedo ancora un sole splendente, almeno al momento in cui sto scrivendo, penso che siamo proprio fortunati. Controllo la meteo del Nord e non dico che è sempre grigio ma il tempo lì, soprattutto in questo periodo, è ballerino, ho dei progetti sulla Svizzera, ma o piove e fa freddo o le giornate soleggiate non coincidono con le mie disponibilità.
Comunque sia, ecco un altro itinerario domestico, ad un tiro di schioppo da Lugano, ma non avete idea di quante persone non lo prendano in considerazione. L’idea me l’ha suggerita un bel servizio che ho letto sulla Rivista di Lugano, firmato da Ivan Pedrazzi, redattore responsabile del settimanale, che riserva sempre approfondimenti interessanti sul passato e sull’attualità del luogo geografico di riferimento: La stagione d’oro degli hotel, all’interno di un percorso che in questo caso rimanda a Sonvico e Dino sulla base “delle ricerche condotte da Danila Nova-Toscanelli”. Nel 1920, si sottolinea, per un migliaio di abitanti c’erano ben cinque alberghi, espressione di un turismo favorito dalla ferrovia del Gottardo ma anche da quella territoriale: Lugano-Cadro-Dino, inaugurata nel 1911. Il servizio dà un quadro del passato con testimonianze, schede, immagini (è nell’ultimo numero, uscito venerdì).
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