Picnic paneuropeo di Sopron, 19 agosto 1989 – Cittadini della DDR passano il confine austro-ungarico (© picture alliance / Votava)
Esattamente trent’anni fa, il 19 agosto 1989, presso Sopron, cittadina ungherese situata al confine con l’Austria, si svolse il primo di una serie di eventi straordinari che sarebbe culminata nella caduta del Muro di Berlino nella notte fra il 9 e il 10 novembre 1989. A Sopron, infatti, si svolse quel giorno un «picnic paneuropeo», organizzato dal Forum democratico ungherese (MDF), un movimento di opposizione nato nel novembre 1988, e dall’Unione paneuropea internazionale. L’idea del picnic era stata discussa durante una manifestazione dell’MDF nel giugno 1989, organizzata per valutare come dare maggior risalto mediatico agli avvenimenti di quei mesi e alla quale aveva partecipato anche Otto von Habsburg, allora deputato all’Europarlamento per la CSU bavarese e membro dell’Unione paneuropea, Gli attivisti dei due movimenti erano infatti colpiti dallo scarso interesse mostrato dall’opinione pubblica internazionale per lo smantellamento degli impianti di sorveglianza lungo il confine austro-ungarico, avviato dal regime riformatore di Budapest all’inizio di maggio e conclusosi il 27 giugno con la cerimonia del taglio del filo spinato, avvenuta proprio nei pressi di Sopron alla presenza del ministro degli esteri austriaco Alois Mock e del suo omologo ungherese Gyula Horn.
Dopo un’iniziale esitazione, Miklós Németh, che con i suoi 40 anni era allora il più giovane capo di governo del blocco di Paesi comunisti dell’Europa orientale, acconsentì all’organizzazione dell’evento. Per ragioni di sicurezza venne deciso di permettere il transito degli attivisti ungheresi ed austriaci solo attraverso un vecchio posto di confine sulla Bernsteinstrasse, inutilizzato da decenni, e che sarebbe stato aperto per sole tre ore, dalle 15 alle 18. Vennero stampate alcune migliaia di volantini per pubblicizzare l’evento – la maggior parte in ungherese e circa 1500 in tedesco, distribuiti nelle cittadine austriache di confine.
A quel punto accadde qualcosa di strano. Pochi giorni prima del 19 agosto comparvero, nei campeggi attorno al lago Balaton, apprezzata regione di villeggiatura per molti tedeschi dell’est, migliaia di volantini in tedesco del picnic paneuropeo. A tutt’oggi non è chiaro chi li abbia distribuiti – secondo alcune fonti potrebbe essere stata opera del Bundesnachrichtendienst, il servizio d’informazione della Germania occidentale. Circa 600 cittadini della DDR colsero l’occasione e passarono all’ovest. Le sei guardie di confine ungheresi non aprirono il fuoco contro di loro. E le immagini di gioia dei profughi tedesco-orientali fecero il giro del mondo.
Cleto Pescia
Picnic paneuropeo di Sopron, 19 agosto 1989 – Cittadini della DDR passano il confine austro-ungarico (© picture alliance / Votava)
Esattamente trent’anni fa, il 19 agosto 1989, presso Sopron, cittadina ungherese situata al confine con l’Austria, si svolse il primo di una serie di eventi straordinari che sarebbe culminata nella caduta del Muro di Berlino nella notte fra il 9 e il 10 novembre 1989. A Sopron, infatti, si svolse quel giorno un «picnic paneuropeo», organizzato dal Forum democratico ungherese (MDF), un movimento di opposizione nato nel novembre 1988, e dall’Unione paneuropea internazionale. L’idea del picnic era stata discussa durante una manifestazione dell’MDF nel giugno 1989, organizzata per valutare come dare maggior risalto mediatico agli avvenimenti di quei mesi e alla quale aveva partecipato anche Otto von Habsburg, allora deputato all’Europarlamento per la CSU bavarese e membro dell’Unione paneuropea, Gli attivisti dei due movimenti erano infatti colpiti dallo scarso interesse mostrato dall’opinione pubblica internazionale per lo smantellamento degli impianti di sorveglianza lungo il confine austro-ungarico, avviato dal regime riformatore di Budapest all’inizio di maggio e conclusosi il 27 giugno con la cerimonia del taglio del filo spinato, avvenuta proprio nei pressi di Sopron alla presenza del ministro degli esteri austriaco Alois Mock e del suo omologo ungherese Gyula Horn.
Dopo un’iniziale esitazione, Miklós Németh, che con i suoi 40 anni era allora il più giovane capo di governo del blocco di Paesi comunisti dell’Europa orientale, acconsentì all’organizzazione dell’evento. Per ragioni di sicurezza venne deciso di permettere il transito degli attivisti ungheresi ed austriaci solo attraverso un vecchio posto di confine sulla Bernsteinstrasse, inutilizzato da decenni, e che sarebbe stato aperto per sole tre ore, dalle 15 alle 18. Vennero stampate alcune migliaia di volantini per pubblicizzare l’evento – la maggior parte in ungherese e circa 1500 in tedesco, distribuiti nelle cittadine austriache di confine.
A quel punto accadde qualcosa di strano. Pochi giorni prima del 19 agosto comparvero, nei campeggi attorno al lago Balaton, apprezzata regione di villeggiatura per molti tedeschi dell’est, migliaia di volantini in tedesco del picnic paneuropeo. A tutt’oggi non è chiaro chi li abbia distribuiti – secondo alcune fonti potrebbe essere stata opera del Bundesnachrichtendienst, il servizio d’informazione della Germania occidentale. Circa 600 cittadini della DDR colsero l’occasione e passarono all’ovest. Le sei guardie di confine ungheresi non aprirono il fuoco contro di loro. E le immagini di gioia dei profughi tedesco-orientali fecero il giro del mondo.
Cleto Pescia